I weekend di Gran Premio scorrono, ma la situazione, logicamente, cambia ben poco per la Ferrari. Con la fine della stagione che si avvicina rapidamente, molti aggiornamenti aerodinamici sono stati semplicemente annullati alla luce delle scarse prestazioni osservate con la SF-25. Ora, il calendario si sposta verso il 2026 con la flebile speranza di sfruttare uno scenario favorevole. Come al solito, squadra potrebbe essere solo la quarta forza sulla scacchiera al momento T.
In questo contesto, i piloti hanno talvolta espresso la loro frustrazione per la situazione, lasciando intendere, prima del ritorno autunnale, di sentirsi inutili sotto più di un aspetto: Lewis Hamilton Stava puntando al suo livello intrinseco o alla presunta mancanza di ascolto all’interno della squadra italiana? Allo stesso modo, Charles Leclerc non ha esitato a puntare il dito contro una posizione che non gli ha permesso di puntare a molto di più di un posto tra i primi 5, se non addirittura più deludente nonostante un Gran Premio ben gestito.
Quale direzione dovrebbe prendere la Ferrari?
Alla base di questa discordia, la mancanza di comunicazione tra Maranello e i piloti, o almeno il feedback da loro fornito, potrebbe essere uno dei problemi principali. Questa settimana, il Corriere dello Sport ha riportato che l’esecuzione dei weekend, la scarsa reattività dei protagonisti, nonché la mancanza di flessibilità, legate a una gestione incentrata e in qualche modo procedurale da parte dell’Italia, potrebbero compromettere l’efficacia della Scuderia in pista.
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In altre parole, quando i piloti segnalano aree di miglioramento dopo i venerdì più positivi, sembra che sia comune che una distorsione delle informazioni porti a risultati spesso deludenti la domenica. In quest’ottica, si dice che Lewis Hamilton abbia recentemente fornito un feedback completo alla Ferrari, nella speranza di vedere alcuni cambiamenti operativi, ma soprattutto di vedere alcuni dei suoi approcci e idee tecniche applicati alla auto dal 2026. Pronto a investire fin dai suoi primi passi a Maranello, il britannico vedrebbe il compagno di squadra monegasco investire almeno quanto lui, alimentando l’ambizione di vincere con la Ferrari e quindi esprimere appieno il potenziale di una squadra le cui qualità individuali sono già dimostrate.
Per molti versi, la Ferrari si trova a un punto di svolta strategico importante, alcuni dei quali sono già stati affrontati internamente. Guidati da Loïc Serra, Jérôme d’Ambrosio e, naturalmente, Frédéric Vasseur, i team in rosso riusciranno a riorganizzarsi prima dell’inizio della rivoluzione del 2026? Chiaramente, alcune delle asperità osservate quest’anno devono essere evitate se si vuole raggiungere il successo.