“Laziale Capogna”. Un insulto alternativo che qualche tifoso romanista ha voluto lanciare ai rivali biancocelesti. Già, perché Capogna è Fabrizio Capogna, detto lo ‘Squalo’ o il ‘Sindaco’, uno che per anni è stato un broker del narcotraffico e che nel 2023 ha scelto di pentirsi, di collaborare con la giustizia.
Dov’è la scritta
E allora ecco l’insulto, pesante. Capogna è sinonimo di “infame”, di “spia”. Almeno secondo qualcuno. Quel “laziale Capogna” sta a significare “laziale infame”. La scritta è apparsa in viale Venezia Giulia 59, lì ci sono una serie di locali Ater chiusi. La vernice, che non è scolorita o ammantata di smog, è pressoché fresca. Una scritta che, in sostanza, è lì da non molto tempo. Al massimo due settimane.
Radio carcere chiama, il quartiere risponde. C’è un nuovo pentito a Roma e “tutti o devono dà sapè”

I carabinieri sul posto
La segnalazione è arrivata alla nostra redazione. Sul posto, saputa la notizia, si sono recati i carabinieri che hanno fatto un sopralluogo sul posto e stanno indagando per risalire al responsabile. Non solo, come appreso da RomaToday, anche a tutela del collaboratore di giustizia la scritta verrà rimossa.

Chi è Fabrizio Capogna
Nel corso di questi anni le rivelazioni di Fabrizio Capogna e del fratello Simone hanno contribuito a ricostruire l’omicidio del ‘Barbetta’ organizzato e voluto da ‘Cash’ Ugo Di Giovanni, luogotenente di Michele Senese, per una questione relativa al predominio alla Magliana.
Capogna ha detto anche di avere visto il video delle torture seguite al sequestro di Gualtiero Giombini, l’uomo che custodiva 107 chili di cocaina per conto del boss di Casalotti Leandro Bennato. Una vicenda tornata di recente anche di attualità, come raccontato in questo articolo. Ha ricostruito l’ascesa criminale di Giuseppe Molisso, parlato di Elvis Demce e di altri pezzi grossi della mala romana. Nelle deposizioni ha fatto pure rivelazioni sulla droga in curva Sud, relativa al ‘Gruppo Quadraro’ nello specifico e altre che potrebbero incidere anche nell’inchiesta sui mandanti dell’omicidio di Diabolik. Sul perché abbia scelto di collaborare con la giustizia ne avevamo parlato in questo articolo della sezione Dossier.