Una “Casa delle idee” firmata dalla più grande archistar italiana vivente: è targato Renzo Piano il futuro “Laboratorio di quartiere”, che verrà realizzato all’Arcella.
Il progetto denominato “Laboratorio di quartiere” rientra nel programma nazionale G124, promosso dal Senatore a vita Renzo Piano, volto alla rigenerazione delle periferie urbane attraverso interventi architettonici puntuali, partecipati e sostenibili. L’iniziativa interessa il quartiere Arcella di Padova, uno dei contesti urbani più popolosi, multietnici e in continua trasformazione della nostra città. L’idea guida del progetto, in linea con i principi del G124, è quella di dare vita a un luogo di relazione, di produzione culturale, di spazi per la progettazione condivisa. Il Laboratorio di quartiere si configura quindi come un vero e proprio “contenitore di affetti e di intelligenze”, come lo ha definito Renzo Piano, in cui coesistono funzioni educative, formative, creative e abitative. In un quartiere denso e complesso come l’Arcella, questo intervento rappresenta un’opportunità concreta per innescare processi di rigenerazione urbana dal basso, attivando nuove energie sociali.
Tale processo di rigenerazione prevede che i fabbricati esistenti, di attuale proprietà della famiglia Bedeschi, siano demoliti. Il progetto prevede la trasformazione di questo spazio in disuso in un centro capace di ospitare funzioni diversificate e generare nuove centralità all’interno del quartiere. Seguirà la costruzione di un nuovo fabbricato con una cubatura inferiore rispetto all’esistente (-41%), orientato sull’asse Est-Ovest. Sarà arretrata di 1 m rispetto all’attuale confine di proprietà e organizzata su due livelli fuori terra. Gli affacci di tutti gli ambienti della nuova costruzione sono delimitati a Nord e Sud con facciate continue in vetro ed alluminio, schermate da sistemi di tendaggi avvolgibili oscuranti posti all’esterno, per ridurre l’irraggiamento solare all’interno degli ambienti. L’accesso all’edificio avverrà attraverso una rampa e dei gradini, per superare il dislivello tra spazi esterni e interni.
L’ingresso principale avverrà in corrispondenza della terza campata da Ovest, che si immette nella hall a doppia altezza, da cui si snodano i percorsi verso gli ambienti del piano terra e del piano primo, che sono raggiungibili mediante una scala e una piattaforma elevatrice. I locali del piano terra ospiteranno principalmente attività collettive e polifunzionali. In particolare, saranno realizzate tre sale polivalenti di diverse dimensioni, in cui svolgere workshop, incontri ed esposizioni. Il piano primo accoglierà invece spazi più riservati e destinati a funzioni direzionali e residenziali. Nell’ala Est è prevista la realizzazione di quattro uffici di circa 30 metri quadrati ciascuno, dotati di due servizi igienici e di due disimpegni tecnici. Nella parte restante del piano (ala Ovest) sarà collocata una zona adibita ad alloggio-foresteria, progettata per ospitare temporaneamente professori, esperti e ricercatori interessati allo studio e alla pianificazione delle periferie e delle città del futuro. Il progetto prevede che gli ambienti di socialità e relazione si affaccino sulla strada pubblica, mentre quelli della zona notte sono rivolti verso il giardino privato.
Afferma in merito Renzo Piano: «Trovo che questo progetto del “Laboratorio di quartiere” a Padova abbia la promessa di durata e voglio che sia un edificio semplicissimo, persino fin troppo semplice. E non è detto che se le cose sono semplici non sono belle. Ad esempio, se chiudo gli occhi e immagino questo nuovo edificio a Padova, che ci mette a disposizione Mino Bedeschi, credo che sarà molto bello. Sarà un edificio semplice semplice, dell’altezza giusta e sarà illuminato giorno e notte, una specie di lanterna magica».
Il progetto prevede la realizzazione del manufatto in tempi brevi. A dicembre dovrebbero iniziare i lavori e completarsi per marzo/aprile 2027. Il costo complessivo dell’opera è stato valutato nell’ordine di due milioni di euro, per metà coperti dalla Fondazione Cariparo e per l’altra metà da sostenitori privati. Il Laboratorio di quartiere diventerà il centro nazionale di ricerche sulle periferie, il progetto G124, che il senatore Renzo Piano sta portando avanti oggi dalla sua sede senatoriale a palazzo Giustiniani a Roma e dal suo studio di Genova. Si tratta di un grande riconoscimento per l’Università di Padova che , da capofila di questo progetto nazionale G124, coordina dal 2018 altre sette università italiane (Roma, Siracusa, Palermo, Milano, Bologna, Napoli, Bari) coinvolte nella rigenerazione delle loro periferie. Renzo Piano finanzia dal 2013 con il suo emolumento da Senatore a Vita le borse di studio rivolte ai giovani progettisti che portano avanti i progetti del G124.