Raffaele Fiore (nella foto tratta da ugomariatassinari.it), storico esponente delle Brigate Rosse di Torino arrestato e condannato all’ergastolo per una moltitudine di crimini, tra cui il rapimento e l’omicidio di Aldo Moro, statista della Democrazia Cristiana, e dei cinque agenti della sua scorta, avvenuto nel 1978 a Roma, è morto all’età di 71 anni ieri, lunedì 28 luglio 2025. La notizia è stata diffusa dall’avvocato Davide Steccanella, difensore di alcuni brigatisti. Nonostante la gravità dei delitti che aveva commesso, era in libertà condizionale da quasi 30 anni, ossia dal 1997, ed era stato in carcere 18 anni, essendo stato arrestato nel capoluogo piemontese nel 1979. Era sposato con Angela Vai, anche lei brigatista, morta qualche mese fa.
Nell’ambito delle Brigate Rosse era conosciuto con il nome di battaglia Marcello. Oltre a sparare contro la scorta, Fiore, insieme a Mario Moretti, fu colui che tirò fuori personalmente Moro dalla Fiat 130 e lo fece caricare sulla Fiat 132 che lo trasportò nell’appartamento in cui fu tenuto sequestrato fino all’omicidio. È ritenuto responsabile anche di quattro omicidi. Due avvenuti nel 1977: quelli dell’avvocato Fulvio Croce, presidente dell’ordine di Torino, al quale partecipò in veste di autista, e dell’omicidio del giornalista Carlo Casalegno, in cui invece fu lui a sparare direttamente. E poi il duplice omicidio degli agenti penitenziari Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu fuori dal carcere di Torino.
Continua a leggere le notizie di TorinoToday, segui la nostra pagina Facebook e iscriviti al nostro canale WhatsApp