Gara dopo gara, Paul Seixas ha confermato tutto quel che di buono ci si aspettava da lui all’inizio della sua prima stagione da professionista. Il 19enne francese non ha vinto corse, ma ha sfoderato una serie notevole di prestazioni, cominciata già a febbraio nelle gare di casa, proseguita con un Tour of the Alps da indiscusso protagonista e continuata anche al Giro del Delfinato, una delle corse più selettive dell’intero calendario. Poi, in autunno, Seixas ha fatto grandi cose al Mondiale di Kigali, all‘Europeo di Drôme-Ardèche, chiuso sul terzo gradino del podio, e anche a Il Lombardia, dove è risultato il corridore più giovane dell’ultimo secolo a chiudere fra i migliori 10 (settimo nel suo caso) una Classica Monumento.
A vincere la corsa delle Foglie Morte è stato, per la quinta volta di fila, Tadej Pogačar, al quale il portacolori della Decathlon AG2R La Mondiale inevitabilmente guarda come un riferimento. Il classe 2006 spera di poter raggiungere il livello del fenomeno sloveno, che in questo momento appare però ancora imbattibile: “Al momento non è possibile [batterlo]- le parole di Seixas nel corso della trasmissione Bistrot Vélo, prodotta da Eurosport France – Ma conosciamo le sue migliori prestazioni. Ci alleneremo per cercare di batterlo. È questo lo spirito dello sport. Prima ci sono alcuni passi importanti da compiere. C’è molto lavoro da fare, questo è certo“.
“Il suo è il livello che bisogna avere oggi per vincere le gare, almeno quelle più importanti – ha proseguito il giovane talento francese – È uno dei corridori più completi, in quello che fa, nelle gare a cui partecipa, è sempre pronto a vincere. Indipendentemente dal profilo e dal tipo di sforzo, tra i due minuti e l’ora, è il più forte. È pazzesco“.
Chiaramente, Seixas ha ancora importanti margini di crescita, essendo otto anni più giovane del campione del mondo ed europeo: “Il divario di età è ancora significativo. Ciò significa che non apparteniamo alla stessa generazione e che, dopo un po’ di tempo, se tutto andrà bene, lui inizierà il suo declino prima di me. Ma l’obiettivo non è batterlo quando sarà in declino, bensì quando sarà al massimo del suo livello“.
Un obiettivo ambizioso, che il 19enne vuole raggiungere senza comunque forzare i tempi: “Ci sono così tanti passi da compiere per raggiungere questo livello. Preferisco fare un passo indietro e dire a me stesso che ho ancora tempo per migliorare. Sto progredendo al mio ritmo, non ha senso dirmi che tra due anni devo raggiungere il suo livello. Preferisco progredire poco a poco ed essere la versione migliore di me stesso”.
