I precedenti proprietari avevano modernizzato gli impianti, ma avevano lasciato gli interni bianchi e spogli, invitando Ring a puntare tutto su mobili, tessuti e arte. “L’ossatura della casa era così buona che non ho voluto contrastarla”, dice Ring. “L’obiettivo era di farla sentire come casa di Brandon e David, non solo come una bella casa”.
Il soggiorno ne è un esempio lampante: un divano in pelle verde oliva, un tappeto marocchino blu cobalto che, secondo Ring, “ha illuminato l’intero spazio”, e sedie girevoli Milo Baughman d’epoca ridipinte in modo da sembrare nuove. Sopra il divano è appesa una fotografia scattata da un amico: una scelta che, come gran parte delle opere d’arte della casa, ha motivazioni molto personali. “Probabilmente avevamo più arte di quanta Leah ne avesse bisogno per lavorare”, ammette Mieske. “Ma è un bel problema da affrontare”. Persino il lampadario bespoke della sala da pranzo, un’aureola di stoffa drappeggiata sulle sedie degli anni ’80, sembra un’opera d’arte, che attira l’attenzione senza dare nell’occhio.

Lungo la parete di fondo, una credenza in legno e metallo perforato è sormontata da una lampada in ceramica testurizzata e da una serie di opere d’arte dalla collezione dei clienti. Tende bianche trasparenti incorniciano le finestre, illuminando il soggiorno con una morbida luce naturale.
Ma qui l’arte è più che una decorazione: è una biografia. La collezione della coppia comprende cimeli di famiglia, opere di amici intimi e souvenir, dal Wisconsin alla Colombia. “È la nostra storia”, dice Valbuena. “Ogni pezzo ha un luogo da cui proviene e una persona a cui è legato. Volevamo una casa che potesse contenere tutto questo”.

Le tende di seta rosso ciliegia per la camera da letto sono state “la scelta più strana e più cool” e tutti hanno approvato. Altri pezzi chiave della stanza sono le sedie vintage in pelle nera degli anni ’80, un tavolino Artist di 101 Copenhagen e un mobile bar a specchio di West Elm. Le pareti sono dipinte con il colore Currant Red di Benjamin Moore.