Le uova sono da sempre oggetto di dibattiti tra chi ne esalta i benefici e chi ne teme l’impatto sul colesterolo e quindi il rischio cardiovascolare. Tuttavia, negli ultimi anni numerosi studi ne hanno rivalutato il profilo nutrizionale, sottolineandone il contenuto di proteine di alta qualità, vitamine (tra cui A, D, E e B12), minerali e grassi “buoni”. Tra i loro nutrienti più preziosi spicca la colina, una sostanza fondamentale per il corretto funzionamento delle cellule nervose e la produzione di acetilcolina, un neurotrasmettitore chiave per memoria, apprendimento e concentrazione.
Le uova come possibile alleato nella prevenzione del declino cognitivo
Non sorprende quindi che la ricerca stia sempre più concentrandosi sulle uova come possibile alleato nella prevenzione del declino cognitivo. A tal proposito – come illustrato dai colleghi di Today.it – un nuovo studio della Rush University di Chicago ha messo in luce come il consumo di un uovo alla settimana, possa ridurre significativamente il rischio di sviluppare Alzheimer e altre forme di demenza. Pubblicata sul Journal of Nutrition, questa analisi ha scoperto per la prima volta un legame diretto tra il consumo regolare di uova e un migliore stato di salute del cervello, aprendo nuove prospettive per la prevenzione naturale delle malattie neurodegenerative.
Un problema globale in crescita
L’Alzheimer rappresenta una delle principali sfide sanitarie mondiali. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi sono circa 55 milioni le persone affette da demenza nel mondo, con 10 milioni di nuovi casi ogni anno. Se non verranno adottate strategie preventive efficaci, si stima che entro il 2050 il numero di malati possa triplicare, arrivando a circa 150 milioni. In questo contesto, l’alimentazione emerge come uno strumento cruciale per rallentare o prevenire il declino cognitivo, e invertire questo trend.
Uova e nutrienti neuroprotettivi
Tra i nutrienti più importanti presenti soprattutto nel tuorlo d’uovo c’è la colina, una sostanza essenziale per il funzionamento delle cellule nervose e per la sintesi di acetilcolina, che regola memoria, apprendimento e attenzione. La carenza di questo nutriente è stata associata a deficit cognitivi e a un maggior rischio di malattie neurodegenerative.
Oltre alla colina, il tuorlo d’uovo contiene acidi grassi omega-3, noti per i loro effetti neuroprotettivi e per la capacità di ridurre i processi infiammatori che possono accelerare il deterioramento delle cellule cerebrali. Integrare nella dieta almeno un uovo a settimana può dunque rappresentare una strategia semplice e naturale per mantenere in salute le funzioni cerebrali con l’avanzare dell’età. Non a caso, diversi ricercatori stanno esplorando l’ipotesi di inserire la colina tra i nutrienti chiave nelle diete preventive per anziani e soggetti a rischio.
I risultati dello studio
I ricercatori hanno osservato che chi consumava almeno un uovo alla settimana aveva un rischio di Alzheimer ridotto del 47% rispetto a chi ne mangiava meno di uno al mese. Le analisi post-mortem sui cervelli dei partecipanti deceduti hanno evidenziato una minore presenza di placche beta-amiloidi e grovigli neurofibrillari, i segni neuropatologici caratteristici della malattia, nei soggetti con consumo regolare di uova.
“Questi risultati confermano che le scelte alimentari possono influenzare in modo significativo la salute cognitiva e la prevenzione della demenza – ha spiegato il dottor Taylor Wallace, autore principale dello studio -. Pur necessitando di ulteriori ricerche per comprendere appieno i meccanismi, i dati suggeriscono che una semplice abitudine come consumare almeno un uovo a settimana può offrire una protezione concreta contro il declino cognitivo legato all’età”.
Uova, colesterolo e salute cardiovascolare
Anche un altro studio recente, condotto dall’Università della California di San Diego (Ucsd), ha dimostrato che un consumo regolare di uova non solo favorisce le funzioni cognitive ma contribuisce anche a migliorare la salute cardiovascolare. Contrariamente ai timori tradizionali, i dati emersi hanno evidenziato che il consumo da 2 a 4 uova a settimana non innalza i livelli di colesterolo LDL (quello “cattivo”), ma può addirittura contribuire a mantenerli sotto controllo e ad aumentare il colesterolo HDL (quello “buono”), con effetti protettivi sul cuore.
Questo duplice beneficio – cognitivo e cardiovascolare – rafforza il legame tra una dieta equilibrata e il benessere globale dell’organismo.
Altri alimenti che contrastano l’invecchiamento cerebrale
Le uova non sono l’unico alimento in grado di proteggere il cervello. Numerose ricerche hanno evidenziato come una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali, olio extravergine di oliva e pesce – come la dieta mediterranea o la dieta Mind – possa ridurre il rischio di Alzheimer fino al 53% se seguita con costanza. Le verdure a foglia verde, quali spinaci, cavolo riccio, lattuga e bietole, apportano vitamine e antiossidanti in grado di rallentare il declino cognitivo. I frutti di bosco, come mirtilli e fragole, difendono i neuroni dallo stress ossidativo, mentre noci e semi sono ricchi di omega-3 e vitamina E, nutrienti fondamentali per la protezione delle cellule nervose.
Anche il pesce grasso, come salmone, sgombro e sardine, è prezioso per il contenuto di DHA, un acido grasso che favorisce la memoria e la comunicazione tra neuroni. L’olio extravergine di oliva, fulcro della dieta mediterranea, è ricco di polifenoli con azione antinfiammatoria. Legumi e cereali integrali forniscono vitamine del gruppo B, utili a mantenere sotto controllo i livelli di omocisteina, un fattore associato al declino cognitivo. La soia, il cioccolato fondente, il caffè e il tè verde completano il quadro con polifenoli e antiossidanti protettivi, mentre pomodori, carote e altre verdure colorate apportano licopene e beta-carotene, contrastando l’invecchiamento cerebrale.