Bologna, 14 ottobre 2025 – La Libreria Nanni festeggia i 200 anni di attività. È conosciuta come la più antica di Bologna, avviata nel 1825 dalla famiglia Marchesi. Erede dell’Antica Stamperia della Colomba trasformata nell’Ottocento in libreria antiquaria, nel 1928 fu rilevata da Arnaldo Nanni che la attrezzò con le caratteristiche “bancarelle parigine” anni Venti sotto il portico della Morte.
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Per celebrarne la longevità, giovedì 16 ottobre ci sarà un incontro aperto al pubblico e un brindisi nella storica sede di via de’ Musei 8. All’appuntamento dal titolo “La Libreria Nanni a Bologna. Due secoli d’amore” parteciperanno Alessandro Giuli, ministro della Cultura, il sindaco Matteo Lepore, Enrico Postacchini e Giancarlo Tonelli, presidente e direttore generale di Confcommercio Ascom Bologna, oltre ad autori e ‘amici’ del luogo.
La storia
Dal secondo dopoguerra in avanti, la Libreria Nanni si è fatta promotrice di numerose quanto qualificate iniziative per sensibilizzare ulteriormente il pubblico sull’antiquariato librario. Per questo, è stata avviata ricerca di testi rari, affiancata da una politica editoriale che ha consentito la ristampa di opere di filosofia, medicina, scienze naturali, ingegneria e letteratura. Si è creato così, nel tempo, un vero e proprio “deposito culturale”, rappresentato dalla presenza permanente di migliaia di opere rare e pezzi di interesse scientifico letterario.
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Clienti illustri, da Pasolini a Eco
“È il più bel ricordo di Bologna. Mi ricorda L’Idiota di Dostoevskij, mi ricorda il Macbeth di Shakespeare… A quindici anni ho cominciato a comprare lì i miei primi libri, ed è stato bellissimo, perché non si legge mai più, in tutta la vita, con la gioia con cui si leggeva allora”. È il ricordo di Pier Paolo Pasolini in una toccante pagina dei “Quaderni”.
Il portico della Morte e le bancarelle della libreria Nanni sono state un luogo centrale della formazione intellettuale dello scrittore bolognese. Quando vi tornò dopo circa trent’anni, ritrovò sotto quel grande portico lo stesso gelo, “l’ombra del bel giorno d’autunno (la morte)”, e le stesse bancarelle – si legge sul sito della Biblioteca Salaborsa -. Ma i libri erano cambiati: non più i volumi dei poeti “indecifrabili” pubblicati da Salani – Coleridge, Novalis – ma solo romanzi gialli, opere divulgative o “di successo”.
Alla libreria Nanni, di tanto in tanto, si fermava anche Umberto Eco, allora professore di semiotica all’università, alla ricerca di qualche volume raro per arricchire la sua straordinaria biblioteca milanese.
