Si accendono i riflettori su This Is MeSilvia Toffanin riapre le porte del suo talk show su Canale 5 e nella puntata del 15 ottobre 2025 accoglie Zlatan Ibrahimovic. Il campione si racconta in un’intervista a tutto campo, tra trionfi, cadute, sfide personali e il lungo cammino che lo ha trasformato in una vera leggenda del calcio mondiale.









Gli inizi difficili 

«Se hai fiducia e credi in te stesso, arrivi. I miei genitori sono arrivati dalla guerra in Svezia. Ho lavorato duro, ho fatto sacrifici, sono andato contro tutto e tutti e alla fine ho aperto la strada alla seconda generazione in Svezia. I miei erano separati: vivevo con mio padre e andavo da mia madre solo per mangiare», racconta. «Sognavo di diventare un calciatore professionista. Era il mio obiettivo. Volevo dimostrare che è possibile farcela, anche se vieni da dove vengo io. E oggi sono la prova vivente che si può fare», ammette. 





Dall’addio al calcio alla vita da papà 

Grandi emozioni quando rievoca il giorno del suo addio al calcio. «È stato speciale. Non volevo preparare nulla, doveva venire dal cuore. Prima di decidere di smettere avevo paura, perché per tutta la vita ho giocato a calcio», confida. «Sarò milanista per sempre.

Quello che il Milan mi ha dato non lo dimenticherò mai», rivela.

Ibrahimovic si racconta senza filtri, tornando alle origini difficili e ai compromessi che la vita gli ha imposto. «Per sopravvivere ho fatto tante cose, anche rubare. Non si fa, ma non potevo tornare indietro, potevo solo andare avanti», ammette. Oggi la sua realtà è completamente diversa, ma la voglia di trasmettere valori ai figli resta centrale: «Vivono una vita diversa da altri, perché il loro papà è conosciuto. Ma sto cercando di separare Zlatan professionista da Zlatan papà. Quello che voglio insegnare loro è il rispetto e l’indipendenza», confida. Una lezione imparata sulla propria pelle: «Dalla vita ho capito che per arrivare devi lavorare. Niente è gratis», conclude. 




Ultimo aggiornamento: mercoledì 15 ottobre 2025, 22:58




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