«Potevamo diventare serial killer»

Oggi non pensa più alla morte come una salvezza. Quella le è successo quando era bambina, quando viveva ancora con sua madre. Poi è morta. «All’inizio non ho provato nulla. Il funerale è stato complicato, anche dal punto di vista economico. Dopo qualche giorno ho ascoltato un album di George Michael che le piaceva ed è stato lì che mi sono liberata davvero, perché ho capito che non la odiavo più». Oggi il suo punto debole è suo fratello. «Per farmi piangere basta nominarmelo. Siamo due persone buone. Con quello che abbiamo vissuto, potevamo diventare serial killer».