
Una riproduzione di Guernica di Picasso utilizzata come testata per il letto.Foto Jessica Soffiati
Le case d’autore dei grandi maestri del design
Paolo Portoghesi
Nota come casa l’ammonnite, Casa Corrias a Campagnano di Roma riapre grazie al desiderio di Daria Leuzinger e Maurizio Persia, musicisti e attuali proprietari. L’edificio cattura per le sue forme sinuose, adagiate nella verdeggiante campagna romana e rimaste fedeli al progetto originale. La casa venne disegnata nel 1972 da Paolo Portoghesi, architetto già conosciuto nel panorama romano, e Giovanna Massobrio, sua collaboratrice.

Viste interne della scala elicoidale e disegno delle coperture da cui si osservano le forme sinuose progettate da Paolo Portoghesi e Giovanna Massobrio.Foto Francesca Pompei

Dettaglio della scala interna.Foto Francesca Pompei

Il bagno padronale con mosaico decorativo.Foto Francesca Pompei
E pare addirittura che fu proprio questo progetto a rendere i due compagni di vita. Come ricorda Maurizio Persia: «Giovanna la chiamava “La Casa dell’Amore”». Le forme organiche richiamano un reperto preistorico, un essere dalla pelle rugosa composta dalle file dei blocchetti di tufo. Gli architetti idearono una villa rustica in continuità simbolica e tecnica con l’edilizia circostante, coinvolgendo nella costruzione maestranze locali con saperi radicati nel tempo. La lettura del genius loci si fa evidente nei molteplici rimandi alle eredità etrusca, romana e medievale, senza dimenticare le linee fluide del Barocco borrominiano tanto caro a Portoghesi. Un lessico essenziale e pulito di un disegno basato su un moto circolare che esclude l’affermarsi di una facciata principale o di qualsiasi asse di simmetria. Portoghesi e Massobrio concepirono una villa che spazia nel tempo, riconoscendola come «un’architettura modernissima fedele ad antiche tradizioni».
Gianfranco Frattini
«La scoperta di questa casa è stata fantastica», esordisce Emanuela Frattini Magnusson, figlia di Gianfranco Frattini, nome fra i più noti dell’architettura italiana: «Ci era sconosciuta perfino negli archivi!». In effetti, l’appartamento che Frattini progetta negli anni ’50 per Aldo Osti, un benestante commerciante milanese, nel quartiere Isola a Milano, giunge a noi quasi immutato. La commessa arrivava al giovane architetto tramite lo studio di Gio Ponti, con cui all’epoca collaborava.