Quando si parla di montagne, i numeri raccontano solo metà della storia. L’altra metà è fatta di quel che accade, di amicizia e sogni che a volte sembrano impossibili. K2. Due amici e un sogno, il nuovo libro di Marco Majori e Federico Secchi, con le foto di Ettore Zorzini, ci porta proprio lì, tra le nevi eterne del Karakorum, inseguendo il sogno di due ragazzi: sciare sulla seconda montagna più alta della Terra. Un obiettivo che i due alpinisti e sciatori si erano posti nell’anno del settantesimo anniversario dalla prima salita al K2, il 2024, con il supporto del Club Alpino Italiano.

Nel giugno 2024 Marco Majori e Federico Secchi sono partiti con l’internzione di realizzare la prima discesa italiana con gli sci dalla seconda montagna più alta del mondo, senza l’uso di bombole di ossigeno. L’obiettivo era ambizioso e rischioso: tracciare una linea effimera sulla vetta del K2, qualcosa fino a quel momento riuscito solo al polacco Andrzej Bargiel.

Dopo un periodo di acclimatamento sul Broad Peak (8051 m), i due alpinisti hanno raggiunto il campo base del K2, pronti per affrontare la montagna. Il 29 luglio 2024, Federico Secchi ha raggiunto la vetta in solitaria, mentre Marco Majori ha rinunciato a circa 8500 metri a causa di problemi fisici e della stanchezza accumulata.

Ma, se così si può dire, la vera storia comincia in discesa. Mentre sciava verso campo 3, Majori si è ritrovato avvolto da una nebbia impenetrabile. Ha perso l’orientamento e, improvvisamente, è precipitato in un crepaccio profondo circa dieci metri. L’atterraggio è stato attutito dalla neve morbida, ma si è fratturato una spalla e per un po’ non è riuscito a muoversi. Nonostante le difficoltà, Majori è riuscito a uscire dal crepaccio autonomamente. La situazione si è fatta critica, ma grazie a un delicato intervento di soccorso che ha coinvolto alpinisti italiani e francesi è stato salvato.

Con delicatezza e realismo, Majori e Secchi ci raccontano i momenti di gloria e quelli di drammatica incertezza: le vette sospese tra le nuvole, la neve che scricchiola sotto gli sci, l’angoscia di un crepaccio, il sollievo di una discesa riuscita.

K2. Due amici e un sogno è un inno all’amicizia, alla determinazione e ai sogni che valgono la pena di essere inseguiti, anche quando sembrano irraggiungibili. Una lettura per chi ama l’avventura, la bellezza dei paesaggi mozzafiato e il brivido di sfidare i propri limiti, pagina dopo pagina.

 

La sinossi

Se chiedi a un bambino di disegnare una montagna, è probabile che, senza saperlo, tratteggerà il profilo del K2, un triangolo perfetto di ghiaccio e roccia, scolpito dal vento e dal silenzio.
Considerata da molti “la montagna perfetta”, fu conquistata per la prima volta nel 1954 dagli italiani Achille Compagnoni e Lino Lacedelli con il fondamentale aiuto di Walter Bonatti. Ma il K2 è anche noto come “la montagna selvaggia”, e chi tenta la vetta senza ossigeno supplementare lo sa bene.
Nel giugno 2024, settant’anni dopo la prima ascensione, due amici e alpinisti esperti, Marco Majori e Federico Secchi, tentano un’impresa unica: la prima discesa italiana con gli sci dal K2, senza ossigeno. Con loro c’è Ettore Zorzini con un drone, indispensabile per avere la prospettiva giusta durante la discesa e per documentare l’impresa.
Il giorno dell’ultima salita il meteo peggiora. Solo Federico raggiunge la cima e calza gli sci per iniziare la discesa. Marco, il giorno seguente, precipita in un crepaccio rischiando di morire. L’episodio, nel bene e nel male, gli fa fare i conti con uno dei più grandi paradossi dell’alpinismo: una disciplina talvolta così vicina alla morte ma anche, forse, la forma più intensa di contatto con la vita.
K2. DUE AMICI E UN SOGNO è la storia di come dedizione e tecnica possano portare a confrontarsi con una delle montagne più incredibili del mondo, ma è anche il racconto di come, talvolta, il duro allenamento in altissima quota conti poco senza una buona dose di fiducia, introspezione e umiltà.

 

Il libro