C’è una prima svolta nelle indagini sulla morte di Stefano Cena, detto ‘Luigi’, il giostraio di 65 anni vittima di un brutale pestaggio da parte di un branco. In queste ore, infatti, tre ragazzi tra i 20 e i 25 anni sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio. 

Il pm della procura di Tivoli, Andrea Calice, che coordina le indagini svolte dai carabinieri della compagnia di Monterotondo, ha sottolineato che “sono in corso approfondite indagini per chiarire l’esatta dinamica dei fatti, il movente dell’azione criminale e individuare gli altri concorrenti dell’azione”. La procura ha anche disposto l’autopsia di Stefano ‘Luigi’ Cena per risalire alle cause della morte. 

L’aggressione è avvenuta alle giostre in una serata della sagra del vino e dell’uva di Capena. Secondo quanto ricostruito da RomaToday, che ha raccolto la testimonianza dei figli del giostraio tanto amato a Capena, ‘Luigi’ avrebbe chiesto a un gruppo di ragazzi di pagare per restare sulla sua giostra, quella dei dischi volanti, oppure di scendere. La tensione, in pochi minuti, è aumentata e dalle parole si è passati ai fatti. Da una vicina giostra, quella dei seggiolini volanti, sono arrivati alcuni ragazzi che hanno dato vita alla brutale aggressione. “Papà è stato aggredito alle spalle. Gettato a terra e preso a calci e pugni. Gli hanno sbattuto anche la testa diverse volte, non abbiamo ben capito dove, ma sanguinava”, hanno raccontato i figli della vittima al nostro quotidiano. 

Di più, secondo quanto risulta allo nostra redazione, la vittima conosceva i suoi aggressori. Le condizioni di ‘Luigi’ Cena sono state gravi fin da subito. Il 10 ottobre ‘Luigi’ è entrato in coma senza uscirne mai più. I figli e la moglie hanno vegliato fino al 14 ottobre. Poi la drammatica notizia della morte del giostraio. Capena da quel giorno è sotto choc. Ora la famiglia chiede verità e giustizia.