CIVITANOVA Nell’eredità lasciata alla città da Cesare Paciotti, va messa anche l’istallazione al centro della rotatoria tra via Einaudi e via Silvio Pellico. Quella che da 22 anni si chiama “rotatoria Paciotti”. Secondo l’ingegner Giorgio Medori, che si era già battuto per salvare l’arco di Caradonna dopo la demolizione dell’ente fiera, anche quella fatta realizzare dallo stilista calzaturiero è un’opera da mantenere, che ha un valore artistico e architettonico, e dunque vanno superati vincoli relativi alla concessione pubblicitaria. 

APPROFONDIMENTI

La scultura

«Si tratta di una scultura urbana – sostiene Medori – avendo già partecipato come relatore al convegno “Scultura Urbana ci rigaurda tutti” – Giardino letterario Tolentino Cultura nel 2009, e memore del dibattito dell’epoca anche delle “rotonde”, mi sembra doveroso fare il punto dello stato dell’arte in cui siamo arrivati oggi nella nostra realtà. Tralasciando la polemica etica oramai superata dello spazio pubblico dato in concessione per fini pubblicitari, si può rilevare come solo un paio di opere ben progettate da ottimi progettisti nazionali possono sicuramente essere denominate vere e proprie “sculture urbane”: la rotonda “Trialone”, albero stilizzato in acciaio inox dell’artista Gino Marotta donata dalla fondazione Carima al nostro Comune (si trova nell’isola della rotatoria di San Marone) e la rotonda privata Paciotti, sempre di notevole impatto architettonico e urbanistico». Quella realizzata dallo stilista recentemente scomparso, risale al 2003: l’insegna con l’iconico pugnale e il nome dell’azienda campeggia su un cerchio di acciaio posto su tre sostegni dalla foggia di “sciabole”. Anche in questo caso acciaio e metallo su una struttura alta sei metri circa.

Contratti scaduti 

«Ora dal dicembre 2016 – ricorda ancora Medori – sono scaduti i contratti relativi alle concessioni pubblicitarie sottoscritte in quegli anni. Rimesse a bando, alcune sono state confermate, altre hanno cambiato azienda sponsor. Suggerisco di valutare preventivamente la qualità architettonica che essendo di interesse pubblico non può essere lasciata ai proponenti, come dimostrano alcune realizzazioni passate. Infatti solo le sculture “Trialone” pubblica e “Paciotti” privata, sono entrate a far parte dell’urbanistica validamente essendosi inserite ed integrate nel posto prescelto anche in modo difforme e dissonante con l’architettura esistente. Altre realizzazioni a mio avviso non avevano e non hanno la qualità delle menzionate precedentemente.

Poi è chiaro che una struttura come la “Paciotti” anche se malauguratamente non avrà in futuro impressa la sua griffe, potrà e dovrà rimanere come scultura urbana per la Città. Si rammenta con l’occasione di utilizzare in alternativa la legge 717/49, meglio conosciuta come legge del 2% dell’importo dei lavori pubblici comunali, per opere d’arte da collocare anche nelle rotonde». Continuano intanto ad arrivare ricordi sull’imprenditore scomparso domenica. Anche la conduttrice televisiva Alba Parietti ha dedicato un saluto speciale allo stilista civitanovese, postando una loro foto insieme sorridenti: «Ciao Cesare, così ti voglio ricordare, sorridente, spavaldo, divertente, geniale. Un abbraccio particolare alla tua famiglia».