Stop a medici e infermieri a gettone: dal 31 luglio non sarà più possibile per Asl e ospedali sottoscrivere nuovi contratti con le cooperative.

A stabilirlo è il ministero della Salute, con il decreto del 17 giugno 2024 e la Regione si è già adeguata comunicando alle Asl di stoppare questa forma contrattuale e di procedere per il nuovo fabbisogno di personale con lo scorrimento delle graduatorie.

La novità arriva in un momento particolarmente complesso sul fronte sanitario: a Roma è “invasa” dalla marea del Giubileo dei giovani. Con l’arrivo di agosto, inoltre, il caldo può rappresentare, ancora di più che nelle scorse settimane, una vera emergenza.

Per questo l’opposizione e, in particolare, la consigliera regionale del Pd, Eleonora Mattia, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Francesco Rocca, “per conoscere i dati completi sugli affidamenti a terzi di servizi medici e infermieristici presso ciascuna delle aziende ospedaliere del Lazio relativi all’ultimo triennio”.

La grande speculazione dei medici a gettone. Così anche il Lazio perde soldi e personaleChi sono i medici a gettone

I medici a gettone sono liberi professionisti che prestano servizio presso gli ospedali e le altre strutture sanitarie pubbliche, ricevendo un compenso per coprire singoli turni. Lavorano “a chiamata”, spesso tramite cooperative che stipulano dei contratti di fornitura con le strutture pubbliche.

I numeri a Roma e nel Lazio

In risposta all’interrogazione di Mattia, la Direzione Salute ha condotto una rilevazione presso tutte le aziende sanitarie del Lazio. Uno studio da cui è emerso che, laddove l’azienda non riesca a coprire i turni di personale medico, o infermieristico, con il solo personale in servizio, e attivando le modalità di reclutamento ordinarie, si ricorre a due soluzioni distinte.

La prima consiste nella stipula di contratti di lavoro autonomo, libero-professionali, direttamente con il medico o con l’infermiere; la seconda soluzione, in caso di necessità e urgenza, risiede nell’affidare a terzi, mediante contratto di appalto, i servizi medici e infermieristici a società che si occupano di reclutare e fornire il personale per la copertura dei turni.

Per quanto riguarda i liberi professionisti e partendo dai medici, al 31 marzo 2025, ne risultano: 4 al San Camillo; 5 allo Spallanzani; 83 all’Asl Viterbo; 77 all’Asl di Frosinone; 8 all’Asl Roma 1; 4 all’Asl Roma 2; 41 all’Asl Roma 3; 30 all’Asl Roma 4; 7 all’Asl Roma 5; 91 all’Asl Roma 6; 7 all’Ares 118. Mentre le verifiche sono ancora in corso nelle Asl di Rieti e Latina. Gli infermieri invece sono: 2 all’Asl Roma 4 e 2 all’Asl di Frosinone.

A questi poi si aggiungono medici e infermieri che lavorano attraverso contratti di fornitura e che comprendono, partendo sempre dai medici: 11 professionisti al Policlinico Tor Vergata; 20 all’Asl di Viterbo; 1 all’Asl Roma 1; 42 all’Asl Roma 4; 71 all’Asl Roma 5; 25 all’Asl Roma 6.

E poi ci sono gli infermieri: 140 all’Umberto I; 64 agli Istituti fisioterapici ospedalieri; 256 all’Asl Roma 1; 112 all’Asl Roma 2; 5 all’Asl di Latina. Mentre le verifiche sono ancora in corso per la Asl di Rieti. Si tratta, comunque, di personale che presta la propria attività “per frazioni di ore o di turni, nell’arco del mese o della settimana”.

Mattia: “Mancano informazioni essenziali”

La risposta della Regione, comunque, non soddisfa la dem Mattia, che attacca: “Nel documento fornito dalla giunta Rocca non sono specificate informazioni essenziali come il numero dei turni né la tipologia dei contratti. Ma soprattutto la giunta non ha specificato nella sua risposta come intenda far fronte al venire meno dei medici e infermieri attualmente impiegati come liberi professionisti, dopo il prossimo 31 luglio. Rischiamo così, nel pieno dell’emergenza caldo e delle carenze di organico, da quelle croniche a quelle legate alle ferie del personale, di non poter garantire adeguatamente il servizio della sanità pubblica a Roma e in tutto il Lazio”.

Sul fronte delle assunzioni nella Sanità, la Regione precisa che il governo Rocca ha investito circa 400 milioni di euro (di fronte ai 661,5 milioni di euro complessivi) per le assunzioni di 7.413 professionisti sanitari su Roma (al netto dei fondi stanziati dallo Stato per il nuovo personale del Giubileo 2025). Oltre 89,2 milioni di euro sono stati investiti per assumere 2.325 professionisti sanitari, volti a potenziare le Asl Roma 1,2 e 3.