«Mi candido capolista in tutte le province. E a quelli che mi mettono i veti e dicevano “dopo Zaia solo Zaia”, io dico: “dopo Zaia scrivi Zaia”». È il boato. Sono le 21.23 quando i tremila che riempiono il teatro Geox a Padova esplodono: Lu-ca, Lu-ca, Lu-ca. Sventolano bandiere con il Leone di San Marco. Poi è standing ovation. Lui se la gode e prova a chetarli: «Tenete un po’ di voce, che adesso c’è Alberto da applaudire». L’atteso annuncio, Luca Zaia candidato per la Lega in tutte le circoscrizioni alle elezioni di novembre, arriva la sera del lancio della campagna elettorale di Alberto Stefani, il giovane candidato governatore che presenta la sua idea di amministrazione e soprattutto di partito: una Lega “gentile” e, anche se non cita Vannacci e Sardone, si capisce bene che non userà i toni dei suoi colleghi vicesegretari federali. «La nostra non è solo una rivoluzione generazionale, deve essere una rivoluzione di stile. Dobbiamo recuperare la dimensione umana della politica, quella di chi rispetta l’altro, di chi si comporta con lealtà, con sincerità, con correttezza. Anche quando non conviene. I veneti sono un popolo straordinario e sapranno riconoscerlo», dice Stefani. Ma è anche la sera in cui il Capitano lancia la sfida: «Parlo da militante tra i militanti, l’obiettivo è che la Lega sia umilmente e orgogliosamente il primo partito del Veneto», dice Matteo Salvini.

Luca Zaia lancia Stefani: «Io, capolista in tutto il Veneto». Standing ovation e cori dopo l’annuncio del governatore uscente VIDEO