Nel corso dell’interrogatorio di garanzia che ha avuto luogo nella tarda mattinata di giovedì nel carcere di Montorio, Franco e Dino Ramponi hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti al gip del tribunale di Verona.
I due dovranno rispondere dell’accusa di strage, per l’esplosione del casolare in cui vivevano a Castel d’Azzano, costata la vita a tre carabinieri e che ha portato al ferimento di un’altra trentina di persone. Oltre a loro è accusata anche la sorella, Maria Luisa, che si trova ricoverata ed intubata all’ospedale di Borgo Trento per le conseguenze dello scoppio.
I tre avrebbero fatto saltare la propria abitazione dopo averla saturata di gas, nel corso di una perquisizione da parte delle forze dell’ordine: tempo addietro infatti, il tribunale aveva emesso lo sfratto esecutivo nei loro confronti per un debito non saldato con la banca, che i tre ritengono essere frutto di un inganno.
«Con Ramponi ho avuto un breve colloquio, molto sommario, poco prima dell’udienza di convalida dove ho cercato di fornire il più possibile gli aspetti tecnici sull’interrogatorio. Non ho competenze da psicologo ma mi è sembrato lucido e presente, ma preferisco non fare alcuna considerazione ulteriore sotto questo aspetto”. Lo ha detto a LaPresse l’avvocato Fabio Porta, che difende Dino Ramponi.
«Il mio assistito oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere, anche sotto mio pressante consiglio perché non abbiamo a disposizione ancora la documentazione sufficiente per poter vagliare gli aspetti più pregnanti della questione che è ovviamente molto grave. Domani mattina (giovedì, ndr) probabilmente verrà comunicato l’esito della dell’ordinanza del Gip sulla richiesta di misura cautelare, che ovviamente è quella del carcere, e che penso al 99% sarà confermata. Poi penso che ci sarà un’indagine lunga e approfondita per cercare di ricostruire la dinamica e fare tutti gli accertamenti».
Nel pomeriggio di giovedì è previsto il picchetto per il saluto di Verona a: Marco Piffari, 56 anni, luogotenente Carica Speciale; Valerio Daprà, 56 anni, brigadiere capo qualifica speciale; Davide Bernardello, 36 anni, carabiniere scelto. I feretri con i corpi dei tre militari che hanno perso la vita nell’episodio, verranno condotti intorno alle 16.30 a Padova con la scorta d’onore: la camera ardente verrà allestita nella sede del Comando provinciale, poi le bare saranno condotte all’abbazia di Santa Giustina in Prato della Valle, dove avranno luogo i funerali. Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio parteciperà alle esequie, così come la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
Il procuratore capo Raffaele Tito e il procuratore aggiunto Rita Caccamo, giovedì hanno fatto visita ai carabinieri che si trovano ricoverati all’ospedale di Borgo Trento, in seguito alle conseguenze dell’esplosione.