Roma, 15 ottobre 2025 – Il Btp Valore torna a fine ottobre e si prepara a diventare il protagonista dell’autunno del risparmio italiano. Dopo il successo delle precedenti edizioni, il Tesoro rilancia il titolo di Stato dedicato esclusivamente alle famiglie e ai piccoli investitori, con una nuova emissione in calendario dal 20 al 24 ottobre (salvo chiusura anticipata). Il titolo sarà acquistabile in banca, alle Poste o tramite home banking, con un investimento minimo di 1.000 euro e senza commissioni di sottoscrizione. La durata questa volta sarà più lunga – sette anni invece di sei – e la struttura delle cedole resterà quella già conosciuta, con tassi che crescono nel tempo. Il Ministero dell’Economia comunicherà il 17 ottobre i tassi minimi garantiti, validi per i tre periodi del titolo, che potranno poi essere solo confermati o alzati alla chiusura del collocamento. Chi terrà il titolo fino alla scadenza del 28 ottobre 2032 riceverà inoltre un premio fedeltà dello 0,8% sul capitale investito, un bonus finale che va ad aggiungersi agli interessi maturati lungo il percorso.
Sommario
Il Btp Valore si distingue dagli altri titoli di Stato perché paga cedole ogni tre mesi, non ogni sei come i Btp tradizionali. Significa che chi investe riceverà quattro volte l’anno un accredito sul conto, come una rendita periodica. È un flusso costante e prevedibile, particolarmente apprezzato da chi punta sulla stabilità più che sulla speculazione. Ma il vero punto di forza è il meccanismo ‘step-up’: le cedole non sono tutte uguali, bensì il loro valore cresce nel tempo. La nuova emissione seguirà lo schema 3+2+2 anni: nei primi tre anni si applicherà un tasso iniziale, poi per i due successivi il tasso salirà, e negli ultimi due aumenterà ancora. Per fare un esempio, se il Tesoro fissasse tassi minimi del 3% per i primi tre anni, 3,5% per i due successivi e 4% per gli ultimi due, chi investe 1.000 euro riceverebbe una cedola trimestrale pari a 7,50 euro nel primo periodo, 8,75 euro nel secondo e 10 euro nell’ultimo. A fine percorso, oltre a tutte le cedole, verrebbe restituito il capitale e aggiunto il premio finale dello 0,8%, cioè altri 8 euro ogni mille investiti. Questo meccanismo premia la fedeltà e protegge chi tiene il titolo fino alla fine, senza venderlo. Se i tassi di mercato dovessero infatti salire, le cedole più alte negli anni successivi compenserebbero la perdita di valore del titolo. E in caso di calo dei rendimenti, l’investitore si troverebbe con un guadagno reale più alto.
Il rendimento del nuovo Btp Valore (qui le Faq del Mef) sarà ufficializzato solo il 17 ottobre, quando il Tesoro comunicherà i tassi minimi garantiti per i tre periodi di durata del titolo. Tuttavia guardando ai Btp a sette anni già sul mercato e alle stime degli analisti, ci si può aspettare un rendimento lordo medio leggermente sopra il 3% all’anno, probabilmente tra 3,2% e 3,3%. Questo valore si riferisce al rendimento prima delle imposte. Considerando la tassazione agevolata al 12,5%, il rendimento effettivo netto per chi terrà il titolo fino alla scadenza scenderebbe a circa 2,8-2,9% medio annuo. Se si aggiunge il premio fedeltà dello 0,8%, riconosciuto a chi non vende fino al 2032, il guadagno finale netto si avvicina al 3% complessivo, che è una stima realistica ma non garantita. Il vantaggio, rispetto a un normale Btp, è anche psicologico e pratico: le cedole trimestrali offrono entrate più regolari e la struttura ‘a gradini’ aiuta a sopportare eventuali oscillazioni dei mercati. In altre parole, si tratta di un titolo pensato per chi preferisce la sicurezza e vuole far fruttare i propri risparmi con un rendimento superiore a quello dei conti deposito o dei buoni postali, ma senza esporsi a rischi di Borsa.
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Il paragone più immediato è con l’ultima emissione del maggio 2024, che aveva una durata di sei anni e prevedeva cedole del 3,35% per i primi tre anni e 3,90% per i successivi tre, oltre al premio finale dello 0,8%. Allora il Tesoro raccolse oltre 18 miliardi di euro, segno che la formula era piaciuta ai risparmiatori-investitori. Con il nuovo Btp Valore, la durata sale a sette anni e il Tesoro punta a stabilizzare nel tempo il costo del debito pubblico, approfittando della fase di calma sui mercati. La scelta di allungare le scadenze consente di diluire le emissioni future e di mantenere un rendimento competitivo per i risparmiatori, che negli ultimi anni sono tornati protagonisti. Oggi le famiglie e le imprese italiane detengono circa il 15% del debito nazionale, una quota che il governo punta a rafforzare anche con questo collocamento.

La guida grafica al Btp Valore di ottobre 2025
Il Btp Valore conserva tutti i benefici tipici dei titoli di Stato. Le cedole e il premio finale sono tassati al 12,5%, molto meno rispetto al 26% dei conti deposito e di gran parte degli investimenti finanziari. Inoltre, il titolo è esente dall’imposta di successione e non rientra nel calcolo dell’Isee fino a 50.000 euro di valore nominale, come previsto dalla legge di bilancio 2024. Il nuovo Btp si compra ‘alla pari’, cioè a 100, senza spese di sottoscrizione e si può rivendere in qualsiasi momento sul mercato telematico MOT di Borsa Italiana, anche se chi vende prima della scadenza rinuncia al premio fedeltà. Il lotto minimo resta di 1.000 euro, acquistabile in multipli, e l’operazione può essere fatta online o allo sportello. In sintesi, è un investimento alla portata di tutti, con regole semplici e chiare.
Il Tesoro ha scelto un momento particolarmente positivo per tornare a puntare sul retail. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è sceso sotto quota 80 punti, persino più basso di quello francese, e le agenzie di rating si preparano a rivalutare la posizione dell’Italia. Fitch, che attualmente assegna al nostro Paese un giudizio ‘BBB’, potrebbe presto migliorarlo, anche grazie al deficit sotto controllo e alla possibile uscita dalla procedura d’infrazione europea. In un contesto di fiducia e rendimenti stabili, il Btp Valore di ottobre rappresenta un’occasione per chi vuole diversificare i propri risparmi e allo stesso tempo sostenere il debito pubblico nazionale. È un titolo pensato per chi non cerca guadagni rapidi, ma un rendimento certo e crescente nel tempo, con la serenità di un prodotto garantito dallo Stato. E per il Tesoro, un modo per riportare parte del risparmio italiano a casa, premiando la pazienza e la fiducia di chi investe nel Paese.