I ministeri saranno chiamati a contribuire alla manovra e al contenimento della spesa nei prossimi tre anni con tagli e risparmi per 8 miliardi di euro. Soltanto per le misure del prossimo anno i dicasteri sosterranno le coperture per del disegno di legge di Bilancio per 2,3 miliardi. Cifre che emergono dalle tabelle del Documento programmatico di bilancio inviato a Bruxelles per presentare alla Commissione europea lo schema della manovra. La revisione della spesa delle amministrazioni centrali è diventato un tassello centrale della strategia del governo anche per stare nei paletti contabili posti dalle regole del nuovo Patto di Stabilità e Crescita, che impone agli Stati membri della Ue il rispetto di una precisa traiettoria della spesa. Già un anno fa, in tempi di manovra, il titolare dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva messo i colleghi di esecutivo davanti a una alternativa: «Preferite ridurre le spese o aumentare le tasse?». Il dicastero di Via XX settembre era stato il primo a dare l’esempio e lo stesso farà quest’anno. Il dettaglio delle sforbiciate sarà chiarito una volta per tutte soltanto quando il testo del disegno di legge di Bilancio sarà disponibile dopo il consiglio dei ministri di questa mattina.