Lasciamo perdere i numeri, Pogacar è stato battuto da un avvocato inglese alla Pogi Challange per una semplice questione filosofica.
Andrew Feather, il fortissimo cicloamatore che campa facendo l’avvocato, ha studiato la filosofia presocratica ed ha applicato il paradosso di Achille e la tartaruga di Zenone.

Achille-Pogacar non avrebbe mai raggiunto la tartaruga-Feather perché a ogni passo-pedalata, pur lungo di Achille-Pogacar, la tartaruga-Feather avrebbe comunque guadagnato un altro po’ di spazio. E così all’infinito, se no che paradosso sarebbe?

Ok, l’empirismo ci direbbe il contrario in realtà, ma l’avvocato Feather, sa che una mancata verità non è una bugia e questa cosa non l’ha detta in giro, lasciando Pogacar-pedale veloce a inseguire la tartaruga.

I fatti

L’episodio è avvenuto alla Pogi Challenge, evento organizzato in Slovenia il giorno dopo Il Lombardia. Una manifestazione a metà tra promozione e festa, in cui Pogacar si mette in gioco in una sfida simbolica contro gli appassionati su una salita impegnativa.

Il regolamento prevedeva che i partecipanti partissero con sei minuti di vantaggio rispetto a Pogacar. L’obiettivo del campione era semplice: partire per ultimo e vedere quanti sarebbe riuscito a raggiungerne. Spoiler: tutti meno uno: Andrew Feather.

I numeri reali: tre minuti e mezzo peggio di Pogi

Quel diavolo d’un Feather (dorsale 666, coincidenza?) ha tagliato il traguardo per primo, ma solo perché partito con il vantaggio previsto dal regolamento. Infatti, il suo tempo sulla salita è stato di poco più di 44 minuti, mentre Pogacar ha coperto la stessa distanza in poco più di 40 minuti. In termini puramente cronometrici, quindi, lo sloveno è stato più veloce di oltre tre minuti e mezzo. Pitagora, qui, tirerebbe un sospiro di sollievo.

classifica pogi challangeLa classifica finale

Al di là dei numeri, dove al momento c’è poco da fare, a Evenepoel e Vingegaard (e chi più ne ha, più ne metta) non resta che tornare tra i banchi a studiare filosofia. Magari Nietzche; a furia di superare se stessi, chissà, finiranno col lasciare indietro anche Pogacar?