La roadmap che guiderà Ferrari nei prossimi anni è già pronta, scandita da varie tappe con quattro modelli all’anno, per una transizione ragionata in cui il futuro non oscura il passato. Illustrato al Capital Markets Day, il piano mette al centro il prodotto, la qualità costruttiva e un’elettrificazione che resta in linea con lo spirito di Maranello.

I motori in gamma

Il dato che fa rumore, ovviamente, è quello dei venti nuovi modelli in arrivo entro la fine del decennio, pari a quattro lanci all’anno, tra versioni inedite, serie limitate e progetti speciali. Ma al di là della quantità, a contare è la struttura della gamma che Maranello ha in mente: il 40% resterà affidato ai motori termici, un altro 40% sarà ibrido, mentre il restante 20% sarà completamente elettrico.

Senza ambire a diventare un marchio EV, il costruttore si prepara a dominare anche quel terreno, con l’anima storica e forme rinnovate. L’identità Ferrari pretende artigianato ad altissima cura dei dettagli e, anziché congelato in una formula, lo stile verrà evoluto in parallelo ai contenuti tecnici, attraverso una ricerca formale che punterà a esprimere la potenza anche nel silenzio. L’avvento dell’era green riformula l’impianto in una chiave tecnologica che punta alla continuità emotiva.

Il primo squillo verrà dato nel 2026, alla première della prima Ferrari elettrica di sempre, realizzata su una piattaforma dedicata già pronta, così da mantenere eccellenza dinamica. L’intero progetto coinvolgerà i reparti storici e le nuove divisioni, con un’integrazione interna volta a connettere ingegneria meccanica e competenze digitali.

La prima elettrica

La prima BEV prenderà forma a Maranello, all’interno di una linea definita esclusivamente su questo progetto. Sotto il controllo diretto della Casa avranno luogo le varie fasi, dallo sviluppo delle celle alla gestione termica dei moduli, fino all’integrazione software. Il modus operandi non si misurerà nei materiali usati, bensì nella coerenza con cui le soluzioni tecniche vengono plasmate attorno all’idea di macchina, sempre con il guidatore al centro.

L’amministratore delegato Benedetto Vigna ha parlato di “una nuova esperienza Ferrari, che coinvolga tutti i sensi”, come a dire: il suono verrà ripensato, il rombo sarà uno degli elementi emozionali infusi alle supercar in arrivo. Per Maranello, il diktat è lasciare un’impronta personale, estendendo il concetto di “prestazioni” alla modulabilità, applicando lo stesso approccio artigianale che ha sempre contraddistinto l’azienda emiliana nei decenni.

A sua volta, l’esperienza utente cambierà. Ferrari sta investendo in servizi digitali su misura, connettività, personalizzazione avanzata e nuovi spazi dedicati in fabbrica per i clienti desiderosi di seguire, passo passo, la nascita del loro capolavoro d’arte meccanica. Dunque, oltre ai modelli, la svolta riguarderà l’intero processo d’acquisto, dall’invio dell’ordine alla consegna del veicolo. Premesso che la dirigenza non intende allargare il bacino di vendita a discapito dell’esclusività, i dati produttivi cresceranno gradualmente.

In Borsa, l’annuncio del piano ha attirato pure qualche critica. Il titolo ha subito una flessione, complice l’incertezza che ancora accompagna il passaggio all’elettrico nel segmento ultra-lusso; tuttavia, invece di rincorrere il trend del momento, i piani alti preferiscono ridisegnarlo con un linguaggio personale e autentico.