Condividi
Il suo ultimo album (da solo) risaliva al 2022 (“Il giorno in cui ho smesso di pensare”, più di 200.000 copie vendute). Oggi, 17 ottobre 2025, torna con il nuovo progetto discografico dal titolo “Antologia della vita e della morte”. Lui è Irama: classe 1995, ex vincitore di Amici di Maria De Filippi nel 2018. Negli anni si è fatto conoscere per le sue hit estive (di cui adesso, ha ammesso in un recentissimo incontro con la stampa, non sente più la necessità) e per alcun intensi brani più melodici.
Il brano con Achille Lauro convince, quello con Giorgia meno
Immagini e suggestioni messe in musica in un disco gradevole in cui Irama si apre e fa entrare gli ascoltatori nella sua “casa”. Sono 14 brani, alcuni già noti. Altri, invece, sono totalmente inediti. In generale, come sottolineato dallo stesso cantautore, è un disco molto “organico”. Ogni canzone si lega perfettamente all’altra. L’unica eccezione è “Arizona” con Achille Lauro. Il brano è molto carnale e diretto. Spiazza e affascina allo stesso tempo: (Sono proprio una pu**ana per questo / Due corpi in un motel, uno specchio / Ci vuoi venire insieme a me all’inferno? / Total black, è sex, è fuego). Poi, un susseguirsi di intime ballad: c’è “Senz’anima” (che è uno dei brani più riusciti di tutto il disco). Ma c’è anche “Giulia”, che ricorda l’Irama di qualche anno fa (quello di “Che vuoi che sia”, per intenderci).
Un album che suona
L’intro iniziale al pianoforte è un classicone e tiene incollati alle cuffie, con un certo richiamo al cantautorato italiano (De Gregori soprattutto). Ma soprattutto tutto l’album si caratterizza per la presenza massiccia di musica. Quella vera, quella realizzata con gli strumenti musicali registrati dal vivo. Non beat o basi preregistrate, quindi. Irama ci teneva che fosse tutto più autentico. La scelta è encomiabile, coraggiosa e controcorrente. Non che la tecnologia sia da demonizzare, ma un disco è come un gioiello da valorizzare al massimo. Altrimenti, come si fa sempre più spesso, si procede pubblicando brani singoli, senza un disco. Ma se ci si cimenta con la lavorazione e la pubblicazione di un progetto più ampio, allora va fatto nel modo corretto e Irama questo lo sa. Si è preso il suo tempo e ha pubblicato un lavoro interessante: le tematiche affrontate non sono per nulla scontate e non strizzano l’occhio ai social e ai balletti su TikTok.
La qualità del suono – come si diceva – è alta: è un album vivo, suonato e di carattere. Proprio il fatto che abbia scelto degli strumenti dal vivo, lo rende un progetto più profondo e umano. Tutto ciò diviene evidente nella parte finale di “Mi mancherai moltissimo”. Da un duetto con Giorgia (cantano “Buio”) ci si aspettava invece qualcosa di più. “EX” con Elodie, inoltre, è un brano decontestualizzato e che – anche a distanza di settimane – si fatica a inquadrare.
Infine i testi, che regalano immagini fotografiche. Irama è stato capace, fino a questo momento, di pubblicare hit “ballerecce” ma anche di far commuovere con tematiche e testi densi di immagini. Non si smentisce neanche stavolta. Irama lavora attraverso immagini e metafore potenti con elementi autobiografici (o che suonano come tali). Irama ha da sempre preferito far parlare la musica per lui. Ma davvero, non come millantano in molti. E tutto si ritrova in questo album, con la delicatissima “Mi mancherai moltissimo” su cui, di fronte alla stampa, Irama ha preferito spiegare poco, lasciando che tutto arrivi direttamente con la musica e, soprattutto, attraverso le parole. Un linguaggio semplice ma viscerale, quello che Irama usa in “ADVDM” e per il quale appaiono dei flashback, delle immagini, delle scene. Un linguaggio cinematografico che cattura.
Irama non delude
La pubblicazione di “Antologia della vita e della morte” si inserisce in un anno che consacra Irama nella scena live italiana: concerti sold out, tournèe estiva, il grande evento all’Arena di Verona (lo scorso 2 ottobre) e ora la preparazione per lo Stadio San Siro di Milano (il prossimo 11 giugno 2026). Filippo Maria Fanti (questo il vero nome di Irama) si gode il (meritato) successo, ma rimanendo sempre con i piedi per terra: “Sono un insicuro, ho paura di deludere chi mi ascolta”, ha detto lui presentando il disco. Di certo questo album non delude. E a rimarne soddisfatto sarà, soprattutto, chi ama il lato più intimo e introspettivo del cantautore.
Irama pubblica un nuovo album: titolo, data di uscita e tutto quello che c’è da sapere
