Torna il campionato dopo la sosta per le nazionali. La prossima curva conduce l’Inter nella città eterna, dove domani affronterà la Roma di Gian Piero Gasperini. Una gara particolare per Chivu, la seconda da quando è tornato in nerazzurro contro una sua ex squadra. Ha già battuto l’Ajax ad Amsterdam in Champions League, spera di fare altrettanto con i giallorossi per dare ulteriore vigore al cammino dei nerazzurri. Ne parlerà oggi in conferenza stampa ad Appiano Gentile. Qui le sue parole, raccolte dagli inviati di Fcinter1908.it.

Come hai ritrovato i ragazzi?

“Sono tornati sani, senza problemi. Ci sono stati giocatori che hanno accumulato minuti, hanno fatto anche due partite da 90′, ma gli abbiamo dato anche qualche giorno in più di riposo. Li abbiamo gestiti per averli poi al meglio della loro condizione fisica e mentale”.

Domani affrontate la miglior difesa d’Europa nel 2025. Come si aggira questo blocco così compatto?

“La Roma è stata brava a dare continuità al lavoro di Ranieri. Gasperini ha aggiunto la marcatura a uomo, hanno trovato il giusto equilibrio, mantenendo solidità. Hanno una squadra organizzata, difende bene e sa interpretare i momenti. Viene con coraggio sui riferimenti, ma sa anche difendere con blocco basso con un portiere che sta facendo bene. Serve lucidità nel capire le possibilità quando loro concederanno qualcosa, dobbiamo essere svegli per agire prima possibile e fare male alla loro organizzazione difensiva”.

Può tornare più utile Bonny o Pio?

“Ho tre attaccanti a disposizione, sono tutti e tre bravi ad interpretare il ruolo, a prescindere dall’avversario. Sono bravi anche a improvvisare se ci fosse bisogno”.

Cosa ti aspetti di vedere?

“Mi aspetto di ripartire da dove abbiamo concluso contro la Cremonese con determinazione e grinta. Serve continuità e bisogna capire i punti di forza per fare altri passi in avanti, senza tornare indietro. Siamo tutti consapevoli dell’importanza di ogni partita, abbiamo imparato a trattarle tutte come finali. Fa poca differenza se affrontiamo avversari con più fama o meno fama, ci interessa di più la nostra preparazione e la voglia di essere dominanti”.

Cosa significa per te ritrovare Gasperini?

“Con Gasperini l’esperienza è stata breve, ma ho avuto una buona impressione. Ho avuto anche conferma in quello che lui ha continuato a fare per l’innovazione che ha portato a Bergamo. A un certo punto ci siamo ispirati, abbiamo capito che è una cosa fattibile per il calcio italiano. Gode di tutta la mia stima e ammirazione, così come era quando è stato il mio allenatore. Avevo fatto una preparazione come non accadeva da molti anni. Aveva cercato di cambiare modulo, io sarei stato il suo braccetto di sinistra: ci divertivamo, purtroppo i risultati non ci sono stati. E’ stato mandato via presto, poi ha dimostrato il suo valore e le sue idee. Sono contento perché è diventato un allenatore che ha ispirato tanti giovani”.