di
Marco Calabresi

In una maratona da oltre tre ore Jasmine Paolini batte la svizzera Belinda Bencic e vola in semifinale a Ningbo. Un successo fondamentale in vista delle imminenti Wta Finals di Riad. Domani «spareggio» contro Rybakina

Finirà che Jasmine Paolini, a Riad, ci arriverà a piedi. Non sente la fatica, Jas, non ha missioni impossibili nel suo tennis, neanche quando è sull’orlo del baratro, con l’avversaria a un game dalla vittoria. La vittoria contro la svizzera Belinda Bencic, nei quarti del Wta 500 di Ningbo, se l’è invece presa Paolini, che è sempre più vicina a un posto nelle Wta Finals in programma in Arabia a inizio novembre

Tre ore e 18′ di lotta e di rimonta, fino al 5-7 7-5 6-3 che la porta a superare anche Mirra Andreeva e a salire al settimo posto della Race, in attesa di un vero e proprio spareggio in programma domani non prima delle 9 contro Elena Rybakina, attualmente nona, che a Ningbo ha schiantato Ajla Tomljanovic e che domani sfiderà proprio Jasmine in semifinale.



















































«Uno dei match più duri che abbia mai giocato — ammetterà Jasmine —. Belinda ha giocato benissimo, oggi anche lei meritava di vincere, ma sono felice di essere rimasta in partita. Ho fatto tanti errori, non ho giocato il mio miglior tennis, ma alla fine ce l’ho fatta». Con Sara Errani sempre al suo fianco a farle da coach aggiunta oltre Federico Gaio, e contro un’avversaria che già ieri era rimasta in campo oltre tre ore e mezza contro Starodubtseva (e nei game decisivi la fatica si è fatta sentire), Paolini aveva perso un primo set con sette break in 12 game. Nel secondo, invece, sono iniziate le maratone: Jasmine ha perso il servizio (2-1) alla quarta palla break, poi se lo è ripreso (2-2) alla quinta, ma è sul 5-4 per la svizzera che l’azzurra ha avuto il merito di non mollare, prima evitando la sconfitta con un break a zero poi — e questo è stato il game chiave della partita — annullando ben sei palle break con la solita resistenza da fondo campo e con la capacità di contrattaccare che l’ha catapultata tra le prime 10 giocatrici del mondo. «Se avessi perso quel game — prosegue Paolini —, sarebbe diventata una cosa troppo complicata. Ho lottato, poi è arrivato il break e mi sono trovata sempre meglio». 

Il break del 7-5 ha portato la partita al terzo set che, stranamente per quello che è stato l’andamento del resto del match, si è deciso su un solo break sul 5-3. Bencic, sul 3-3, ha sbagliato un diritto al volo facile ed è stata punita poco dopo con un diritto straordinario che ha dato a Paolini il game del 4-3, dopo il quale Bencic ha chiesto anche il medical timeout. Il trattamento della fisioterapista (minuti durante il quale Jasmine si è messa ad ascoltare i consigli di Errani) non ha però dato i benefici sperati: con tennis, cuore e polmoni, l’Arabia è sempre più vicina.

17 ottobre 2025 ( modifica il 17 ottobre 2025 | 13:51)