Il Fondo monetario internazionale striglia l’Europa: «Senza una risposta politica decisa, le pressioni di spesa spingeranno il debito su una traiettoria esplosiva» in 15 anni. «Crescita mediocre e i dazi iniziano a colpire»
Il Fmi striglia l’Europa (e applaude l’Italia). «Senza una risposta politica decisa, le pressioni di spesa spingeranno il debito europeo su una traiettoria esplosiva» in un orizzonte di 15 anni, verso una media del 155% su base soppesata per Paese, «dato che sono i Paesi maggiori a detenere i rapporti debito/Pil più elevati»: questo l’allarme del Fondo monetario internazionale. «L’Europa deve agire e deve farlo adesso» superando le divisioni nazionali, sono le parole del direttore del dipartimento europeo del Fmi Alfred Kammer.
«Europa, crescita mediocre e i dazi iniziano a colpire»
L’Europa – si legge nel Regional Economic Outlook del Fmi – va verso «una prospettiva di crescita mediocre nel medio termine» con diversi shock che, pur «superati abilmente, stanno cominciando a lasciare una ferita». In particolare «i dazi stanno iniziando a colpire e i prezzi dei titoli di stato stanno prezzando rischi elevati in un’incertezza continua». «L’incertezza e i dazi – in particolare – toglieranno alla crescita dell’area euro circa lo 0,5% di crescita nel 2026-27».
«Italia fantastica»
E l’Italia?, viene chiesto in conferenza stampa. «Abbiamo notato la sovra-performance notevole dell’Italia sul deficit lo scorso anno, secondo i dati anche quest’anno sarà migliore delle attese, è fantastico»: risponde Kammer, riferendosi a una stima del Fmi di un deficit/Pil del 3,3% per il 2025. «Secondo le autorità italiane sarà del 3%, una volta aggiornate le nostre stime ci rifletteremo», ha detto Kammer.
L’esponente del Fmi si sofferma poi sulla crescita: «È vero che la crescita italiana non è molto alta, stimiamo uno 0,6%, 0,7% da qui al 2030 e questo rende più difficile abbassare il livello del debito. Speriamo che l’Italia continui ad adottare delle misure per aumentare la produttività e la crescita mantenendo il consolidamento di bilancio». Per il rilancio della crescita, «la chiave sono le riforme» – dice Kammer – il Pnrr è stato molto utile, la produttività è stata ben supportata» e «se le riforme continuano anche dopo la scadenza del Pnrr, ancora meglio».
Le riforme che servono
Fra le riforme suggerite dal dirigente del Fmi, quelle che hanno come tema «la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare femminile», le competenze, affrontare il problema di «imprese piccole che rimangono piccole e non crescono abbastanza» e, a livello europeo, «integrare maggiormente il mercato comune europeo creando accesso» al mercato dei capitali.
17 ottobre 2025
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