Entra nel vivo la fusione per incorporazione fra BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio, dopo l’indiscusso successo dell’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) volontaria promossa sulla totalità delle azioni ordinarie di Pop Sondrio da BPER, chiusasi con adesioni all’80,69% del capitale sociale, e la nomina di un nuovo management che rispecchiasse la nuova proprietà in occasione dell’ultima assemblea di metà settembre.

Avviato l’iter di integrazione delle due banche

BPER e Banca Popolare di Sondrio hanno annunciato che “sono in corso le attività propedeutiche per la realizzazione dell’operazione avente ad oggetto la fusione per incorporazione di BP Sondrio in BPER”.

L’approvazione del progetto di fusione “sarà sottoposta ai Consigli di Amministrazione delle Banche”, in occasione della riunione in calendario per il prossimo 5 novembre, data in cui è in calendario l’approvazione del resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2025″ delle due banche.

Il perfezionamento della fusione – subordinato all’approvazione del progetto di fusione da parte delle rispettive Assemblee straordinarie e al rilascio delle autorizzazioni previste dalla normativa vigente da parte delle competenti Autorità di Vigilanza – è previsto entro il primo semestre 2026.

Fusione leva strategica per crescita

La fusione – si sottolinea – costituisce una leva strategica per accelerare la crescita e massimizzare la creazione di valore per tutti gli stakeholder, anche grazie alle sinergie di costo e ricavo che potranno derivare dalla piena integrazione societaria tra le due entità.

Il piano di integrazione messo a punto da BPER, in occasione del lancio dell’OPAS, prevede sinergie di ricavo stimate a regime fino a circa 100 milioni di euro ante imposte per anno, derivanti dall’incremento della produttività per cliente e per sportello, anche in conseguenza della condivisione delle fabbriche prodotto e delle opportunità di cross-selling nei segmenti di business ad alto valore aggiunto (wealth management, bancassurance e specialty finance). Le sinergie di costo sono stimate a regime fino a circa 190 milioni di euro ante imposte per anno, in conseguenza di economie di scala e di una migliore efficienza operativa; la realizzazione di tali sinergie consentirà di realizzare una struttura operativa agile e libererà importanti risorse per gli investimenti (anche tecnologici).

I costi della fusione in termini di sportelli e persone

Il Consiglio di Amministrazione di BPER, in vista dell’integrazione, ha anche approvato il nuovo modello organizzativo in ottica combined, che entrerà in vigore alla data di efficacia della fusione. Nell’ambito del nuovo modello, definito anche in ottica di valorizzazione del contributo che verrà dalle realtà oggetto di integrazione, verranno create nuove strutture, tra cui una nuova Direzione Regionale dedicata all’area dell’alta Lombardia.

La fusione prevede però anche un costo in termini di sportelli e persone, anche se il numero uno di BPER, Gianni Franco Papa, ha già chiarito in più occasioni che si tratterà di “uscite volontarie” e non di “esuberi”. Gli interventi di riorganizzazione della rete, funzionali a raggiungere le sinergie stimate, prevedono l’accorpamento di circa 90 sportelli collocati nelle Regioni del Centro Nord, ad esclusione della Provincia di Sondrio.

Contestualmente, è stato attivato un percorso volto a favorire il ricambio generazionale attraverso l’uscita, su base volontaria, di 800 dipendenti del Gruppo, anche con il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà, da realizzare prevalentemente nel corso del 2026. “Tale percorso, che dovrà essere condiviso con le Organizzazioni Sindacali – si sottolinea – verrà portato avanti nel rispetto della normativa vigente”.