L’artista israeliana chiude l’edizione romana di Live In e lancia un messaggio di speranza: “Possiamo farcela, questa catastrofe aprirà la strada a un futuro di pace tra israeliani e palestinesi”. “Siamo tutti traumatizzati e il processo sarà lungo, ma liberarci di Netanyahu e Hamas è il prossimo passo”. E su Trump: “Forse solo un pazzo come lui poteva porre fine a tutti questi crimini”

Una vita e una carriera spese per la pace, per i due popoli e i due Stati. È quella di Noa, un’artista che  non ha bisogno di presentazioni e che ha chiesto quest’edizione di Live In Roma all’insegna di un messaggio di speranza per il Medio Oriente, malgrado una tregua che si conferma fragile anche in queste ore tra Israele e Hamas.”Ho intrapreso la mia carriera quasi 30 anni fa, poco dopo l’uccisione di Rabin, assassinato perché stava lavorando alla pace”, spiega Noa, intervistata per Sky TG24 da Liliana Faccioli Pintozzi. “Poco prima stavo cantando e da quel giorno ho deciso che avrei utilizzate la mia voce per la pace, dando vita al mio attivismo. Oggi, più che mai, è così”. (LA DIRETTA DI LIVE IN ROMA).

“Lottare per la pace per commemorare tutte le vittime innocenti”

Per Noa “il cessate il fuoco è un piccolo passo per la pace, non possiamo ignorarlo”. “Le bombe a Gaza non stanno cadendo più”, dice “e gli aiuti stanno entrando”. “Ma”, aggiunge, “non possiamo dimenticare che i miei amici attivisti sono ancora in pericolo. Per questo ho dato vita a un crowdfunding per aiutarli”. “Ho visto tante lacrime in Israele”, prosegue, “lacrime di gioia, ma anche di dolore per gli ostaggi che hanno per perso la vita”. Quella a cui abbiamo assistito è “una catastrofe” sottolinea la cantante, “ma a volte sono proprio le catastrofi che permettono di uscire dalla stagnazione. Continuare a lottare per la pace sarà l’unico migliore per commemorare tutte le vittime innocenti”.

“Forse soltanto un pazzo come Trump poteva metter fine a tutti questi crimini”

“Abbiamo un’opportunità e dobbiamo coglierla con energia”, assicura ancora Noa, dicendosi colpita dal fatto che il primo passo per questo accordo porti la firma di Trump: “Forse soltanto una persona pazza come lui poteva porre fine all’attività criminale del mio governo e di Hamas. Gli auguro farcela anche in Ucraina”. E ancora: “La firma, però, è solo il primo passo, l’America ha molto da fare se vuole realmente portare a termine il processo di pace. E tutti quelli che hanno a cuore il Medio Oriente ora devono farsi avanti”. Di certo, “il processo di riconciliazione sarà lungo. Siamo tutti traumatizzati, spezzati, ma è proprio quando una cosa è spezzata che la luce entra”.

“Spero in un nuovo governo lavori per una soluzione diplomatica”

A Noa, comunque, la speranza non sembra mancare: “Sono fiduciosa che israeliani e finiranno col trovare una soluzione per i loro problemi. La strada è tracciata. Innanzitutto, sono convinta che le elezioni in Israele sanciranno la fine di Netanyhu. Spero che avremo un buon governo e che questo  ci porti verso una soluzione diplomatica. Dall’altro lato, “sono certa che i palestinesi non tollereranno più che Hamas prenda il controllo delle loro vite. Mi auguro, perciò, che entrambi i popoli scelgano una leadership che aiuti Gaza. In conclusione, un pensiero rivolto alle migliaia di persone, anche in Italia, che sono scese in piazza per manifestare tutto il loro sostegno al popolo palestinese. “Voglio dire loro grazie, grazie a chi ha avuto a cuore i diritti dei palestinesi e ha voluto che tutti lo sapessero. Ora i palestinesi non sono più trasparenti”. “A tutti loro”, conclude l’artista israeliana, “voglio dire di continuare a combattere per la pace. Non ci sarà libertà per la Palestina senza sicurezza per Israele e non ci sarà sicurezza per la Palestina se non ci sarà libertà per la Palestina. Siamo connessi, dobbiamo lavorare insieme per la pace. La sola vittoria è la pace, non c’è altra via”.