SAN VITOIntossicati dalle melanzane sott’olio preparate della nonna durante l’estate e mangiate il giorno prima. Erano buonissime. Quando il vasetto di vetro è stato aperto, non presentava anomalie. Invece era contaminato dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Mamma e figlio di 19 anni lo hanno scoperto quando si sono rivolti al pronto soccorso dell’ospedale di San Vito al Tagliamento per via di uno sdoppiamento della vista, accompagnato da annebbiamento e dilatazione delle pupille. È stato il medico di turno, Alessandro Sovran, a centrare la diagnosi, peraltro molto difficile, perché i casi di botulino non sono frequenti e i sintomi possono essere fuorvianti. È stato allertato anche il capofamiglia, che era andato al lavoro e presentava sintomi molti lievi. Quello che è successo dopo a San Vito, è una mobilitazione da grandi emergenze. Mamma e figlio sono stati portati nel reparto di Medicina d’urgenza di Pordenone, dove il sospetto di un’intossicazione da botulino è stata confermata da neurologo e infettivologo. Anche il papà è stato trattenuto in osservazione. In contemporanea è stato attivato il Dipartimento di Igiene, che ha recuperato il vasetto di melanzane sott’olio e ha effettuato un’indagine microbiologica nell’abitazione e nel frigorifero della famiglia sanvitese. Campioni di sangue, feci e delle stesse melanzane sono stati inviati all’Istituto zooprofilattico di Treviso, che ha immediatamente individuato il pericoloso batterio.