La lotta per la trentesima posizione nel ranking UCI per team arriva alle battute conclusive. Per regolamento, soltanto le prime 30 squadre della classifica possono ricevere un invito per un Grand Tour nella stagione successiva: ovviamente, la questione interessa da vicino le formazioni italiane, per le quali la partecipazione al Giro d’Italia è spesso la vetrina più importante. Se la Polti VisitMalta è riuscita abbastanza presto a “mettersi al sicuro”, tra la VF Group-Bardiani CSF Faizanè e la Solution Tech Vini Fantini si è verificato un appassionante testa a testa giocato punto a punto, che potrebbe risolversi soltanto al fotofinish. La formazione dei Reverberi infatti è in trentesima posizione, con poco meno di 180 punti di margine sull’altra italiana. Mentre entrambe sono al via della Veneto Classic, corsa 1.Pro, solo la Solution Tech Vini Fantini è impegnata nella Japan Cup Road Race, corsa 1.Pro dove potrebbe provare a ricucire la distanza. Non è semplice, vedendo il livello alla partenza, ma potrebbe bastare qualche piazzamento (anche un quarto e un quinto posto) per compiere il sorpasso.
Al di là del risultato finale, è chiaro a tutti che la regola UCI sulla trentesima posizione presenta qualche difetto. La redazione di SpazioCiclismo ha voluto parlare con i diretti interessati per sentire la loro opinione, visto che il Giro d’Italia (per le italiane, come il Tour per le francesi e la Vuelta per le spagnole) è una corsa di grande appeal per le Professional del nostro Paese.
Roberto Reverberi, team manager della VF Group-Bardiani CSF Faizanè, ha le idee chiare: “È una situazione che non fa bene a nessuno, perché per una posizione siamo qui a scannarci correndo in tutto il mondo. Alla fine la 32.ma posizione (la ATT Investments, ndr) è molto distante. Questo costringe a correre in malo modo, anche tatticamente: ti impone ad avere come obiettivo non la vittoria finale ma i piazzamenti e i punti, così come stanno facendo le squadre World Tour per avere un posto l’anno prossimo. È una lotta che non ha nessun senso, anche perché gli inviti li stabiliscono gli organizzatori. Non credo cambi niente dalla trentesima alla trentunesima posizione, non è il valore reale delle squadre. Anche perché i punti magari si vanno a farli in categorie molto inferiori. E poi i punti sono iniqui e distribuiti male: è più importante vincere una 2.2 in Asia che una tappa in una Coppi e Bartali, che è 1.1 ed è importante. Bisognerebbe rivedere questa regola, parlarne in inverno a bocce ferme e non costringere le squadre a fare attività smodata in tutto il mondo per questa classifica”.
Il volto della VF Group Bardiani CSF Faizanè spiega che neanche la fine dell’attività dell’Arkea-B&B Hotels e la probabile fusione tra Intermarché e Lotto serviranno a salvare la trentunesima classificata: “Non incide minimamente. La regola dice che devi essere nelle prime 30 a fine stagione. Tutto quello che succede nell’annata successiva non ha importanza. Ci siamo informati con l’UCI e ci hanno confermato che è così. Anche perché era inutile stare lì a lottare per un posto quando poi magari escono due o tre squadre. Invece è così”.
Anche Serge Parsani, team manager della Solution Tech Vini Fantini, nutre qualche dubbio sul sistema attuale, come ha spiegato ai nostri microfoni: “Indubbiamente è una classifica anomala. Le classifiche si fanno quando tutte le squadre possono fare un certo calendario. Noi siamo stati esclusi da corse in cui si potevano fare punti e siamo dovuti andare in altri Paesi come Giappone e Stati Uniti per farli. Non fare il Giro ci ha penalizzato parecchio, ma purtroppo le regole dell’UCI sono quelle e noi dobbiamo sottostare. Alla fine però è una classifica un po’ strana. Purtroppo in questo ciclismo tante volte il calendario ci penalizza. Mettono tutte queste gare una in fila all’altra, poi fai 20 giorni senza gare. Tante cose vengono pianificate in questo modo e noi ci possiamo solo adeguare”.
