“In questo momento ho maturato la convinzione e sento il bisogno, spinto dai forti sensi di colpa che provo, di assumermi la piena responsabilità per quello che ho fatto, di cui mi pento ogni giorno”: lo scrive Filippo Turetta, nella lettera inviata alle autorità giudiziarie con cui rinuncia ai motivi d’appello dell’ergastolo comminatogli in primo grado per il femminicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto nel novembre 2023. “Sinceramente, dal profondo del cuore, pensando a lei e a tutto questo, ho preso la scelta di rifiutare di affrontare i successivi gradi di giudizio e accettare la pena che ho ricevuto in primo grado”, scrive Turetta nel testo reso noto dal quotidiano Il Gazzettino. 

“Non posso rimediare pienamente al dolore causato”

Il testo è scritto a mano su un foglio A4, protocollato nel carcere di Verona Montorio e consegnato anche all’avvocato difensore Giovanni Caruso, che ne ha preso atto.  “Fin dall’inizio del mio percorso giudiziario – scrive ancora Turetta – ho preso tutte le scelte possibili, affinché questo potesse portare più rapidamente possibile e in modo trasparente e sincero alla sentenza, qualsiasi essa fosse”. Il 23enne di Torreglia si dice “tristemente consapevole che comunque purtroppo in nessun modo essa (la sentenza, ndr) possa pienamente rimediare ed eliminare il profondo dolore e sofferenza che ho causato con le mie gravissime azioni a Giulia e a tutti i suoi familiari e parenti, impedendole di vivere una piena e meravigliosa esistenza” . “Dichiaro dunque – è scritto al termine – di rinunciare all’impugnazione proposta in data 21 maggio scorso, avverso la sentenza emessa in data 3 dicembre 2024 dalla Corte d’Assise di Venezia. I miei difensori hanno preso atto della mia meditata e maturata decisione”, conclude. 

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