Davide contro Golia. Facile paragone biblico per la 65esima sfida tra Dinamo Sassari e Olimpia Milano, in programma domani al PalaSerradimigni, ore 12, 3° round di LBA. I milanesi arrivano nel tempio del basket sassarese dopo 3 vittorie e 4 sconfitte, tra Lega e Turkish Euroleague, più il successo in Supercoppa italiana contro Brescia. I giganti biancoblu, con ben altre regole d’ingaggio, hanno preso tre sberle tra campionato e Eurocup, per giunta con avversari battuti in precedenza- vedi Sporting- o candidati alla salvezza quali Varese e Cremona. L’incubo lombardo potrebbe allora rinnovarsi con gli uomini di coach Messina, seguito come un’ombra dal suo successore, Peppe Poeta, candidati a vincere tutto, e pieni di pressioni come tutti i primi della classe.
Le scarpette rosse hanno iniziato la new season prive del mentore/patron Giorgio Armani, deceduto a inizio settembre, ma con la copertura finanziaria monstre assicurata ancora dal Gruppo dello stilista. Sport e Finanza cita circa 21, 6 milioni di euro di sponsorizzazioni a ricavi a fine 2024 “rispetto a un fatturato complessivo di 40,6 milioni”. Cifre irraggiungibili in Italia e che costringono i biancorossi ad ambire a ogni traguardo forti di un roster, il più profondo della serie A, composto da circa 17 elementi, 7 dei quali novità. Citiamo su tutti Quinn Ellis come play, il vincitore di Eurolega con il Fenerbahce Marko Guduric, guardia, e il centro Devin Booker. L’acquisto dai maggiori dividenti, e si tratterebbe di un ritorno, è Josh Nebo, uno dei più forti pivot in Europa, con pochi rivali in backdoor, ma anche tra i più fragili dal punto di vista fisico.
Tanti assenti
E per l’Armani Milano la trasferta sassarese verrà affrontata con una formazione gruviera, piena dei buchi di cestisti assenti. Tra questi proprio Nebo, l’ala slovena Vlatko Guncar, Zach LeDay, ala grande Usa, il play Brown, oltre a Leonardo Toté. I meneghini sono falcidiati dagli infortuni, problema già sofferto, nel periodo recente, ma mai a questo livello ad appena un mese e poco più dall’inizio delle competizioni ufficiali. I biancoblu d’altra parte non sprizzano di salute, e agitano i referti medici di Johnson e Mezzanotte, che non si sa se faranno parte del “mezzogiorno di fuoco” del capoluogo turritano. Per i giganti, come detto, solo sconfitte ma di misura, sofferte in volata, anche a causa di una preoccupante mancanza di personalità nella gestione dei palloni topici. Deficit che certo non si potrà ripetere senza soccombere contro la compagine della capitale del Nord Italia, abituata a ben altre concitazioni sul pitturato.
Milano prevale nello score complessivo per 44-20 contro Sassari e ha portato a casa 11 delle ultime 12 sfide. Ma aldilà dei confronti recenti, la memoria va alle epiche imprese della Dinamo tra 2014 e 2019, foriere di Supercoppe, Coppe Italia, finali scudetto. Tempi eroici svaniti nei palmares recenti ma vivi nella memoria dei tifosi e di cui si attende/agogna il revival. A essere realisti l’Olimpia, seppur zoppa, ha altri numeri assicurati, solo per citarne un paio, dal play Nico Mannion, dalle guardie Bolmaro e Brooks, dall’ex centro Diop o da Bryant Dunston. Armani reduce da tre partite in sette giorni, due vittoriose al cospetto di Varese (+ 33 la forbice coi castigatori del Banco a inizio LBA) e Zalgiris in Europa, e una caduta contro il Bayern, e con l’esigenza di mettere a regime titolari e rincalzi.
Stagione partita male
Dalla loro gli uomini di Bulleri hanno ambizione e voglia di fare casting davanti alla massima agenzia lavorativa del basket qual è l’EA7. McGlynn, in particolare, ma anche Desure Buie, e così Vincini, sono tra le presenze totemiche della Dinamo attuale. Trio da punti e gloria potenziale con il redivivo Thomas sottocanestro e l’ambizione di sconfiggere il vertice del basket italiano. I biancoblu vogliono svoltare una stagione partita male, tanto per cambiare, e armarsi di un entusiasmo per ora latente. Vedere per credere, chiedono i tifosi, per ora presenti a macchie di leopardo sugli spalti di un palazzetto che, con il restyling del Comune, arriverà a seimila posti, cifra per ora improponibile da raggiungere. Ci vorrebbe allora la vittoria per assicurare un altro torneo ai biancoblu. Golia, d’altra parte, cadde davanti all’outsider Golia. Ma quelle erano parabole, si potrà dire. Con un fondo di verità.
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