Una villa di campagna a Bassano del Grappa rinasce grazie a un restauro conservativo e a soluzioni intelligenti di interior design.

Poco a oriente di Bassano, su una collina che domina il paese di Mussolente e la pianura ai piedi del Monte Grappa, nel 1764 Antonio Negri Miazzi commissionò all’architetto Antonio Gaidon una villa di campagna che però potesse esprimere insieme l’estrema raffinatezza e la potenza della sua famiglia. A scanso di equivoci, il progetto previde un terrapieno che rialzasse l’edificio per aumentarne la scenografica imponenza e una scalinata di 115 gradini che tagliassero la collina fra siepi di lauro.

Le maestose porte depoca collegano la cucina e la sala da pranzo passando per il salone centrale dove trova posto la...

Le maestose porte d’epoca collegano la cucina e la sala da pranzo, passando per il salone centrale, dove trova posto la lampada Toio di Achille e Pier Giacomo Castiglioni (Flos). Stucchi e pavimento alla veneziana originali.

courtesy L’Ottocento

Al corpo di fabbrica centrale della villa, sviluppato su tre piani, sono unite due barchesse. Statue allegoriche e mitologiche ribadiscono la colta raffinatezza della famiglia dal frontone e dal tetto: Villa Negri Piovene Porto Godi doveva dichiarare senza alcun dubbio il suo status di casa di villeggiatura maestosa e alla moda. Ma, con il passare dei decenni, la villa comincia a decadere. «I nuovi proprietari, i fratelli Alessi, ci passavano davanti ogni giorno per recarsi nella loro azienda orafa. Recuperare e preservare un tale bene storico – grazie al lavoro dello studio di architettura Open Mind – è stato il loro obiettivo iniziale a cui poi si è aggiunto quello di “restituirlo” alla comunità», racconta Sofia Campagnolo, responsabile commerciale di L’Ottocento, che ha realizzato, insieme allo studio Russo Sgarbossa, le soluzioni di interior innestate con discrezione nel contesto storico. «L’intento è stato quello di instaurare un dialogo rispettoso tra la memoria architettonica e gli elementi contemporanei preservando l’identità della villa, ed evitando interventi invasivi».