L’attore tre volte premio Oscar torna dopo otto anni sugli schermi con «Anemone», esordio alla regia del primogenito Ronan
«La verità è che otto anni fa ho sbagliato a dire che lasciavo il cinema. Volevo prendermi tempo lontano dal lavoro, mi sembrava un passaggio naturale. Fin dagli inizi ho avuto difficoltà con la parte più pubblica del mestiere dell’attore. Come tanti artisti, sono un timido, non un esibizionista. Provavo un disagio a cui credevo mi sarei abituato ma non è mai successo. Ora sono felice di aver ricominciato e sono aperto all”idea di continuare». Tre premi Oscar in bacheca (per Il mio piede sinistro, Il petroliere e Lincoln), una filmografia che sembra un compendio di storia del cinema, Daniel Day-Lewis, cerca di ridimensionare il clamore legato al suo ritorno sul grande schermo, a otto anni appunto da Il filo nascosto, con Anemone, opera prima del figlio Ronan, scritto a quattro mani con lui. Nonostante il low profile, non riesce a nascondere l’orgoglio paterno. Sono entrambi a Roma ospiti di Alice nella città, la sezione autonoma e parallela della mostra. «Essere diretti da lui è stato facile. Ronan è un essere umano più evoluto di quanto non fossi io alla sua età (27 anni, ndr), è un bravo pittore, non dimentichiamo che anche sua madre è regista». Una famiglia di artisti e letterati, quella di Daniel Dy-Lewis e Rebecca Miller, lui figlio del poeta Cecil Day-Lewis, lei di Arthur Miller. «Diciamo che avevo un po’ la strada segnata», scherza il giovane Ronan. «Ma lui somiglai solo a sé stesso», sottolinea il padre.
Legami familiari, assai complessi, anche al centro del loro film, in uscita in Italia il 6 novembre con Universal. Oltre a averlo co-sceneggiato, l’attore, 68 anni compiuti in aprile, lo ha prodotto con la Plan B di Brad Pitt. Al centro i due fratelli Stoker, Ray (Daniel Day-Lewis) e Jem (Sean Bean). Il primo vive in mezzo alla foresta inglese in una sorta di auto-esilio, mentre Jem ha trovato rifugio nella fede e nella quotidianità con la compagna Nessa (Samantha Morton) e il loro figlio Brian (Samuel Bottomley). Ma una crisi familiare costringe Jem a rintracciare Ray e a chiedergli di rivivere alcuni dei momenti più dolorosi della sua vita. Sullo sfondo vicende dolorose: e gli abusi della chiesa cattolica la vicenda dei Troubles irlandesi.
18 ottobre 2025 ( modifica il 18 ottobre 2025 | 17:03)
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