I corpi degli animali, il dialogo costante con la religione, i sudari di marmo, l’autoritratto sul patibolo: l’interrogativo sulla fine della vita è un filo rosso continuo e contraddittorio
«Il mio sogno preferito è da sempre quello in cui vado al mio funerale», scrive a un certo punto Maurizio Cattelan in Beware of Yourself. Forse non è allora così lugubre l’associazione mentale che l’artista ha fatto martedì 14 ottobre nel presentare ai giornalisti il volume edito da Pirelli HangarBicocca e da Marsilio Arte: «Chissà se questo è un parto o un funerale». Quando gli si chiede se pensi spesso alla morte risponde di no. La raccolta di conversazioni, interviste, testi editati da Rober