Doveva succedere, prima o poi. Ed è accaduto alla fatidica prima curva di Austin, quella che gira a sinistra dopo una spettacolare salita. Piastri addosso all’innocente Hulkenberg nel tentativo di portarsi da destra a sinistra e proiettato addosso a Norris che lo precede d’un soffio, mentre Verstappen fila via davanti beffardo. Colpa di Piastri, più pasticcione che scorretto, certamente ossessionato da Norris che è il suo vero rivale per un mondiale che di gara in gara diventa più sofferto e difficile da acchiappare, mentre Verstappen se la ride, anche se vincendo la gara Sprint ha guadagnato solamente otto punti e ora è a 55 lunghezze dall’australiano.
E’ sin troppo ovvio che Max si auguri che i due ragazzini della McLaren si buttino via anche alla partenza del gran premio vero, ma è probabile (e auspicabile) che non ci sia un replay, dopo la lavata di capo che c’è stata alla fine della gara. Piastri, l’ex-uomo di ghiaccio, sta andando nel pallone: da tre gara si preoccupa solo di Norris e non della corsa, diciamo che sta facendo dei passi indietro rispetto a quello che ci si attendeva da lui, mentre Lando – del tutto incolpevole – si rende conto di avere un vantaggio psicologico enorme, in questo momento, per cui attende gli eventi.
Fra i due litiganti c’è il solito Verstappen, squalo pronto ad azzannare, la cui Red Bull motorizzata Honda è oramai al livello di prestazioni della McLaren e quindi se la gioca alla grande stando alla finestra. Più che vincere non può e nella Sprint ha dominato con una partenza perfetta che lo ha subito posto al riparo da possibili collisioni. Ha vinto facile contro Russell che ha tentato malamente il sorpasso e poi si è accodato. Aveva 2’’8 di svantaggio l’inglese della Mercedes, quando la Safety Car entrata per l’impatto Stroll-Ocon e gli ultimi quattro giri sono stati congelati. Terzo ha così concluso l’ottimo Sainz, davanti a Hamilton e a Leclerc, soddisfazione non da poco per l’ex-ferrarista.
E adesso il gran premio, con Verstappen nuovamente scatenato – sia pure con qualche perplessità sulle gomme – e le McLaren che non possono assolutamente sbagliare e che, tra l’altro, sono avvantaggiate sia dal tipo di pista sia dalla temperatura elevata dell’asfalto che ha sempre favorito, a livello di rendimento dei pneumatici, le monoposto arancio. C’è un solo modo per allontanare dubbi e polemiche: una doppietta. Possibile, a patto che Piastri e Norris pensino alla corsa e non alla questione familiare. La Mercedes sarà teoricamente la terza forza, alla luce di quanto si è visto nella Sprint, con la Ferrari subito dietro, anch’essa testimone della lotta aperta tra compagni. Nella Sprint Lewis ha preceduto Charles, ma Leclerc è uno che non ci sta. Entrambi dicono di aver imparato qualcosa di buono dal mini-GP e hanno “sentito” meglio la macchina: vedremo, in termini di risultati, come questo timido ottimismo si tradurrà in prestazioni.