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Monica Scozzafava, inviata a Torino

Il Torino nell’anticipo della 7ª giornata supera di misura il Napoli orfano di Hojlund e McTominay, infortunati dell’ultimo minuto, frenandone la corsa in vetta alla classifica. Annullato nel recupero un gol a Lang

Il Toro è arrembante, il Napoli è dimesso, anche grazioso a tratti, ma senza energia. Conte deve rinunciare a McTominay e Hojlund a poche ore dalla partita, li spedisce in tribuna e in cattedra ci finisce il grande ex Simeone che regala ai granata la prima vittoria in casa di questa stagione. Tre punti conquistati di forza e di cuore, con il coraggio di Baroni (pronti via con le due punte Adams e Simeone e con una squadra compatta) che per la terza volta in pochi mesi colpisce e affonda il collega Conte.

Il brivido finale — Noa Lang nel recupero prova a rovinare la festa con il gol del pari (la Var annulla per fuorigioco) — non scalfisce la serata perfetta del Toro. Il Napoli va invece al rallentatore e senza sei titolari torna a casa con il rammarico che qualcosa di più poteva e doveva fare, soprattutto nella ripresa quando ha aumentato i giri. «Dobbiamo diventare cattivi, siamo scesi in campo con le scarpe da ballerina» ha spiegato Conte, non contento dell’approccio alla partita della squadra. McTominay è tornato dalla Nazionale con un taglio alla caviglia e sei punti di sutura, Hojlund ha un affaticamento muscolare. «Io non forzo nessuno — ha insistito l’allenatore — se son venuti qui è perché pensavo di poterli utilizzare. Abbiamo una rosa larga, con tre partite a settimane se non c’è uno gioca l’altro. Ma, sia chiaro, il gol ce lo siamo fatti da soli. Bisogna crescere, noi siamo il Napoli e dobbiamo stare nella metà campo avversaria, impariamo a gestire i cinquanta metri che lasciamo dietro». Ha detto tutto sulla sconfitta: emergenze ed errori.



















































Le assenze sono pesanti ma quella col Toro è la seconda sconfitta in sette partite, la spia rossa si è accesa. Non c’è troppo tempo per analizzare i motivi («il nostro è un percorso di crescita» aggiunge l’allenatore), martedì la squadra di Conte sale sulla giostra Champions (la sfida a Eindovhen) con la speranza di recuperare i suoi pezzi da novanta.

È stata la serata del Cholito: riceve un passaggio involontario di Gilmour in area, salta Milinkovic e infila la sua squadra del «cuore». Non esulta, è commosso. Emozioni del momento, un attimo dopo in ripartenza lancia Pedersen a rete, ma il suo tiro va dritto alle stelle. Baroni lancia per la prima volta la coppia Simeone-Adams, la formula funziona con Vlasic alle spalle che dopo un quarto d’ora colpisce il palo interno. Il Napoli palleggia, tiene il possesso ma gli errori in appoggio aprono corsie libere per le ripartenze del Toro. A Lucca arrivano palloni col contagocce e spalle alla porta fa fatica. Neres dà movimento e vivacità, De Bruyne non è in serata, fallisce il sinistro al volo su cross pennellato da Lang appena entrato. Festeggia il Toro, Baroni comincia a raccogliere frutti di una buona semina: «Vorrei la mia squadra sempre così, questa vittoria deve tracciare una linea guida, abbiamo trovato la strada».

La svolta, per il presidente Urbano Cairo. «Ho fatto i complimenti ai ragazzi, dopo un pareggio come quello in casa della Lazio, hanno avuto la rabbia giusta e sono stati bravi anche in difesa. Era il momento di tirare fuori tutto. Ora arrivano partite difficilissime, bisogna stare sul pezzo, volendo forte la vittoria così come è stato oggi». Cairo si sofferma su Simeone: «Gli ho parlato, dice che con un tifo che ci sostiene fino alla fine non si può non vincere».

18 ottobre 2025 ( modifica il 18 ottobre 2025 | 22:43)