In copertina gli Arsenali repubblicani – Biennale Architettura Pisa edizione 2023

 

A giudicare dal numero di proposte arrivate – oltre 250 candidature tra opere realizzate, progetti, ricerche, opere d’arte visiva e installazioni – il tema scelto per l’edizione di quest’anno, NATURE, sembra essere particolarmente sentito. Meno male, dal momento che è una questione che riguarda tutti in prima persona, mettendo al centro il rapporto fra ambiente, spazio urbano e benessere collettivo, e riposizionando l’architettura come disciplina capace di fornire risposte efficaci alle nuove sfide che ci aspettano grazie alla sua capacità di avere una visione etica e sistemica al problema.

Lanciata con scadenza al 18 giugno 2025, la Call to action, organizzata dall’Associazione LP – Laboratorio Permanente per la Città, ha raccolto contributi nelle sei sezioni di ricerca della Biennale: Sistemi ecologici, Luoghi della cultura, Natura e luoghi della produzione, Connessioni tra città e natura, Luoghi dell’acqua, Natura e architettura specialistica. Ma vista l’elevata qualità e la quantità delle proposte ricevute, il termine per la comunicazione dei selezionati è stato prorogato al 6 luglio 2025. Uno slittamento che ha però permesso alla Commissione, composta da alcuni dei membri del Comitato Scientifico della Biennale, di valutare con la dovuta attenzione ogni contributo pervenuto.

Massimo Pica Ciamarra (Presidente), Roberto Bosi, Guillermo Vazquez Consuegra, Luca Lanini, Edoardo Narne e Pisana Posocco hanno infatti esaminato le proposte arrivate suddividendole in quattro ambitiprogetti e opere realizzate, progetti per il territorio pisano, studi e ricerche universitarie, arti visive – attraverso un rigoroso processo di selezione basato sull’attinenza al tema, rispondenza ai criteri formali richiesti dalla Call, qualità e originalità delle proposte, contributo potenziale al dibattito interdisciplinare sull’architettura contemporanea.

Sessantadue progetti selezionati
Museo delle Navi Arsenali Medicei

Sono 62 i progettisti ritenuti idonei dalla giuria, capaci di restituire un’interessante fotografia del panorama architettonico nazionale e internazionale. Nell’elenco, nomi affermati e nuove voci della progettazione contemporanea.

Ecco chi troveremo nelle sale degli Arsenali Medicei: A_LM, Alfredo Vannotti, Alvisi Kirimoto, Amanzio Farris, Marco Balducci, Bergmeisterwolf, Bernardo Tori, Brunelli Ann Minciacchi, BSTR Architects, Carlo Serra, Dario Costi, Cristian Sammarco, Croixmariebourdon, Davide Virdis e Fabio Fabbrizzi, Diverserighe studio, Edoardo Cresci, Eiko Tomura, Fabio Piludu, Fabrizio Toppetti, Facchinelli Daboit Saviane, fds, Davide Felloni, Franco Serra, Giuliano-Fanti Architetti, Anna Paola Fagioli e Enrico Nieri Research, IBLA studio, Roberta Lucente, Luca Carani, MAB arquitectura, Monica Manicone e Maria Luisa Priori, Marcella Zeppa, Massimo Rendina, Mosè Ricci e Sara Favargiotti, NAT Office, Lorenzo Nofroni, Oreste Lubrano, Maurizio Mario Ori, Pan Associati, Pellegrino Licciardello, Peter Pichler, Pistadium, Mattia Rossi, Maurilio Ronchetti, Lina Malfona, Storm Studio Architecture – Benedetto Mario, Studio 3Mark, SVC capogruppo Studio Bernardo Tori Associati, Tiarstudio, Andrea Troccia, Valerio Antonio Trubiani, Nicola Zaccaria, Valerio Ventura, Daniele Vanni, Vincenzo Gioffrè, VPS Architetti, Paolo Marcoaldi, Giovanni Multari, Hoxhaj Ilva, Barozzi Veiga, Studiodelboca, Roland Baldi, Carlotta Di Sandro, Fiorenzo Valbonesi e lo studio asv3.

Venti studi invitati
Museo delle Navi

A nutrire un palinsesto già ricchissimo – ma molto altro ve lo diremo poi a settembre, preparatevi! – anche una rosa di progettisti selezionati tramite invito direttamente dal Comitato della Biennale, chiamati a partecipare in mostra al Museo delle Navi: Associates Architecture, Barreca & Lavarra, Camillo Botticini, Atelier Alfonso Femia, Michelangelo Pugliese, De Amicis Architettura, Eutropia, Corvino + Multari, Rossi Prodi Associati, Giovanni Vaccarini, Studio Geza, Oscar Miguel Ares, Park e C+S Architects. Gianluca Peluffo e Vincenzo Latina parteciperanno con un intervento più installativo.

Arsenali Repubblicani

Il padiglione internazionale ospiterà, invece, le mostre di sei studi di rilevanza internazionale attraverso un sistema espositivo modulare a isole: ciascuno avrà infatti a disposizione tre grandi tavoli quadrati (244x244cm) dove allestire – con modelli, foto, disegni tecnici, dettagli costruttivi e altro – la propria personale narrazione professionale, interpretando il tema NATURE. A partecipare: lo Studio Odile Decq dalla Francia, TAM associati (Massimo Lepore, Raul Pantaleo, Simone Sfriso) dall’Italia, Proap – Joao Nunes dal Portogallo, DTFLR da Austria, Svizzera, Germania, Francia e Serbia, Land da Italia e Austria, Fu Yngbin Studio dalla Cina.

Quattro progetti speciali
Varie location

Oltre alla mostra dedicata ai progetti selezionati dalla call e quella degli studi invitati, sono state annunciate anche quelle della sezione “Progetti speciali“: percorsi espositivi e narrativi paralleli al tema centrale della Biennale che, pur restando indipendenti, ne amplificano il respiro culturale, inserendo nella manifestazione il contributo di grandi maestri dell’architettura e di personalità capaci di offrire visioni profonde e durature. Progetti che mettono in luce il valore della pratica architettonica come forma di riflessione, ricerca e impegno verso il paesaggio, la storia, la città e la società, momenti di studio e di celebrazione, capaci di dialogare con un pubblico vasto. Occasioni dal valore culturale e simbolico che confermano la Biennale come spazio di riflessione, racconto e memoria.

Per l’edizione 2025, sono quattro le figure esemplari – degli ambasciatori – a cui la Biennale Architettura Pisa ha scelto di dedicare i “Progetti speciali”

  • Al Fortilizio torre Guelfa Chiesa della Spina, Álvaro Siza, maestro dell’architettura portoghese, premio Pritzker 1992, riconosciuto a livello mondiale per la sua capacità di coniugare rigore progettuale e sensibilità poetica.
  • Nella sala esterna Museo delle Navi – Arsenali Medicei, Guido Canali, architetto che ha saputo tenere insieme etica e misura, autore di importanti lavori di restauro su edifici storici e progetti iconici – come il museo della Pilotta di Parma o i centro logistici per Prada – in cui natura e architettura dialogano armoniosamente.
  • A Palazzo Lanfranchi, il lavoro del RPBW – Renzo Piano Building Workshop, attivo in tutto il mondo con progetti che nascono dal confronto, si radicano nel paesaggio e danno forma a un’architettura che è sintesi di tecnica, innovazione, e bellezza.
  • E, al Bastione Parlascio, Paolo Riani, figura eclettica e visionaria, che ha attraversato i confini dell’architettura e dell’urbanistica (anche letteralmente, dato che la sua carriera come progettista è iniziata in Giappone) spingendosi poi verso l’arte, la fotografia, l’insegnamento, la politica e la scrittura.

Riferimenti e aggiornamenti

biennaledipisa.com
IG biennale_architettura_pisa

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pubblicato il: 29/07/2025