Sakarias Koller Løland si aggiudica la Veneto Classic 2025. Come un anno fa, quando vinse Magnus Cort, a imporsi nell’ultima gara del calendario italiano e della stagione è un corridore della Uno-X Mobility andato in fuga da lontano, con il 24enne norvegese che nel finale ha avuto la meglio sui compagni d’avventura superstiti ed è così andato a conquistare il suo primo successo tra i professionisti. Appena alle sue spalle chiudono Florian Vermeersch (UAE Team Emirates XRG) e Diego Ulissi (XDS Astana), mentre la top-5 viene completata da Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), protagonista di un attacco nei chilometri finali, e Davide De Pretto (Team Jayco AlUla)
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
L’ultima corsa dell’anno parte subito a ritmo altissimo, con una serie di tentativi di allungo che finiscono inevitabilmente per annullarsi reciprocamente. Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck) e Tommaso Bessega (Biesse – Carrera – Premac) sono i primi a riuscire a guadagnare qualche secondo, ma dietro di loro la situazione non si placa e il gruppo finisce per riprenderli piuttosto rapidamente dopo dodici chilometri di gara. Non tarda tuttavia a comporsi il tentativo di giornata, che coinvolge ben 19 corridori e 16 delle squadre presenti al via. Una composizione che permette all’azione di allungare in maniera sensibile su un gruppo che fatica ad organizzarsi, visto che sono ben poche le squadre che mancano all’appello. Tra queste la VF Group Bardiani-CSF Faizanè, che è la prima a provare a reagire in maniera composta, ma è tardi e davanti riescono ad accrescere ulteriormente il proprio margine, arrivando a sfiorare i due minuti di vantaggio dopo 40 chilometri di gara.
A comporre la fuga di giornata sono dunque: Sakarias Koller Løland e Fredrik Dversnes (Uno-X Mobility), Davide De Pretto (Team Jayco AlUla), Nickolas Zukowsky (Q36.5 Pro Cycling Team), Xandro Meurisse e Stan Van Tricht (Alpecin-Deceuninck), Dylan Teuns (Cofidis), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Diego Ulissi e Mattia Negrente (XDS Astana Team), Florian Vermeersch (UAE Team Emirates XRG), Eric Antonio Fagundez (Burgos Burpellet BH), Mikel Retegi (Equipo Kern Pharma), Lorenz Van De Wynkele (Lotto), Mattia Gaffuri (Team Polti VisitMalta), Arthur Kluckers (Tudor Pro Cycling Team), Gabriele Bessega (Biesse – Carrera – Premac), Kevin Pezzo Rosola (General Store – Essegibi – F.Lli Curia) e Matteo Ambrosini (MBH Bank Ballan CSB).
Dietro di loro anche la Petrolike prova a contenere il ritardo, ma il gap sale a 2’40” al termine della prima ora di gara, portando così la Groupama-FDJ a intervenire quando la strada inizia a salire. Il ritardo scende a quel punto a due minuti, ma il team francese decide di rialzarsi, e immediatamente il ritardo torna alla situazione di partenza quando la corsa ormai si avvicina a La Tisa. Qui interviene brutalmente la UAE Team Emirates XRG, che improvvisamente cambia ritmo e va a spezzare il gruppo per lanciare Pavel Sivakov. Il francese parte da solo, con dietro di lui un gruppo diviso in tre tronconi, quando il ritardo è sceso a 1’30 e al traguardo mancano ancora 98 chilometri di gara. Dietro di lui il ritmo cala e il gruppo si compatta, mentre davanti a lui ovviamente non si ferma nessuno ad attenderlo, anche se Van Tricht ha già perso contatto per un problema meccanico.
Sivakov inizia per la prima volta la salita de La Rosina con un ritardo di 1’33”, avvicinandosi a meno di 60 secondi in cima, ma prima di tornare a salire per l’ascesa successiva c’è parecchia pianura e in quel tratto perde tutto quel che ha guadagnato, non riuscendo neanche a ricevere grande supporto da Bessega, a sua volta staccato per un problema tecnico. Il francese si riavvicina lungo la seconda ascesa e in cima il gap è di 55 secondi, mentre Bessega è ripreso poco dopo dal gruppo, segnalato a 2’32”, grazie all’intervento della Q36.5 Pro Cycling, che prova a contenere il ritardo, supportata nuovamente dalla VF Group Bardiani-CSF Faizanè. Concluso il circuito de La Rosina, si torna ad affrontare La Tisa, terreno meno adatto a Sivakov, che infatti stavolta fatica ad avvicinarsi.
A 60 chilometri dalla conclusione il suo ritardo è così salito a 1’45”, che al terzo passaggio su La Tisa scende a 1’30”, con il francese che si ritrova Van De Wynkele a ruota dopo che quest’ultimo ha perso contatto dal drappello di testa, anch’egli per un problema meccanico. Prima della quarta scalata de La Tisa davanti restano in undici perché perdono contatto anche Retegi, Gaffuri, Ambrosini, Pezzo Rosola e Kluckers, quest’ultimo ripreso da Sivakov a Van De Wynkele, che a loro volta vedono però avvicinarsi alle loro spalle quel che resta del plotone, il quale si seleziona ulteriormente sul breve strappo in pavé.
Si sgancia infatti un drappello comprendente Tim Wellens (UAE Team Emirates XRG), Ramses Debruyne (Alpecin-Deceuninck), Romain Gregoire (Groupama-FDJ), Christian Scaroni (XDS Astana Team), Jenno Berckmoes (Lotto), Marc Hirschi (Tudor Pro Cycling Team) e Alessandro Pinarello (VF Group Bardiani-CSF Faizanè), che tuttavia ha ancora circa due minuti da recuperare sulla testa della corsa, dove Negrente e Fagundez faticano a rimanere con gli altri sul penultimo passaggio da La Tisa, ma riescono poi a rientrare. Tra gli inseguitori non c’è tuttavia grande accordo, così Wellens decide di allungare e, assieme a Debruyne, riesce a recuperare una quarantina di secondi ai battistrada in vista dell’ultimo passaggio sul muro in pavé.
Da questo momento, però, i due belgi non riusciranno più a riavvicinarsi più di tanto, anche perché davanti avviene una nuova accelerazione. I più brillanti appaiono De Pretto, Vermeersch e Meurisse, che scollinano con pochi metri di margine sugli altri, i quali inseguono divisi in gruppetti. Ulissi e Løland rientrano quasi subito, qualche chilometro più tardi ci riescono anche Dversnes, Teuns e Germani, mentre Fagundez e Zukowsky ci riescono poco prima dell’inizio dello strappo della Diesel Farm, caratterizzato dalla presenza dello sterrato. De Pretto conferma di avere una buona gamba e accelera, e su di lui poco dopo rientra il solo Ulissi, che rimane però da solo al comando nel momento in cui De Pretto è costretto a mettere il piede a terra dopo essere slittato in una curva.
Il portacolori del Team Jayco AlUla viene raggiunto da Vermeersch, Meurisse e Germani e questo quartetto rientra a sua volta su Ulissi lungo la successiva discesa (anch’essa su sterrato), dove il toscano va in difficoltà andando un po’ lungo in un paio di curve. Quando si torna su asfalto il quintetto perde un elemento, Meurisse, vittima di una foratura, ma poco dopo ne guadagna un altro, Løland, autore di una gran discesa, e anche Teuns sembra inizialmente potersi riavvicinare, ma rimbalza indietro con l’inizio dello strappo di Contrà Soarda. Qui Ulissi e De Pretto perdono contatto (il secondo forse a causa dei crampi) quando Germani attacca, con il laziale che riesce a scollinare con un paio di secondi di margine, guadagnando ancora qualcosina in discesa.
Giunto in pianura, però, il 23enne viene rapidamente raggiunto da Vermeersch e Løland e, da poco entrati nell’ultimo chilometro, anche Ulissi riesce a riaccodarsi. La vittoria è dunque affare tra questi quattro e tra loro il più scaltro si rivela Løland: il norvegese approccia infatti in testa gli ultimi 500 metri, caratterizzati da stradine strette e da qualche curva, e con abilità riesce a prendere qualche metro di margine che gli consente di affrontare per primo il breve strappetto che porta al traguardo. Vermeersch prova a chiudere ma è ormai tardi e il portacolori della Uno-X Mobility può così festeggiare il primo successo in carriera davanti al belga e a Ulissi, che completano il podio.
Risultato Veneto Classic 2025
