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Confermate tutte le principali misure annunciate in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri: la tassa per i super ricchi che spostano la residenza in Italia sale a 300 mila euro, stangata per i fumatori e sugli affitti brevi
È di 137 articoli la prima bozza della legge di Bilancio 2026, che sarà trasmessa al Parlamento la prossima settimana. Confermate tutte le principali misure annunciate in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, dal taglio dell’aliquota intermedia dell’Irpef (dal 35% al 33%) all’allungamento dell’età della pensione fino alla nuova rottamazione delle cartelle esattoriali in 54 rate. Qui, il testo integrale in pdf dei 137 articoli della nuova Manovra.
La tassa per i super ricchi che spostano la residenza in Italia
Tra le varie misure, compare la revisione al rialzo della tassa sui paperoni, ovvero i super ricchi che spostano la residenza in Italia: la flat tax per i grandi capitali arriva a 300 mila euro dai 200 mila attuali, la spending review per i ministeri e un pacchetto di misure per la famiglia e il contributo extra per banche e assicurazioni.
La pace fiscale e le date della nuova rottamazione (in dieci anni)
Per la nuova pace fiscale con i contribuenti, il pagamento delle somme della rottamazione 5 per regolarizzare i debiti con il fisco dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 può essere effettuato in unica soluzione entro il 31 luglio 2026 o nel numero massimo di 54 rate bimestrali, di pari ammontare, con scadenza per la prima, la seconda e la terza, rispettivamente, il 31 luglio 2026, il 30 settembre 2026 e il 30 novembre 2026. E’ quanto si legge nella bozza del ddl Bilancio.
La nuova rottamazione delle cartelle inciderà sulle somme dichiarate ma non versate: sono escluse le somme richieste a seguito di accertamento. L’ultima rata è prevista per il 31 maggio 2035 (54 rate bimestrali): durerà in pratica dieci anni.
Tassa (piatta) del 5% sugli aumenti previsti dai contratti per redditi fino a 28 mila euro
Un’altra misura a sostegno dei salari è quella che riduce al 5% le tasse sugli aumenti contrattuali (per i redditi bassi). Gli incrementi retributivi corrisposti ai dipendenti del settore privato nell’anno 2026, in attuazione di rinnovi contrattuali sottoscritti negli anni 2025 e 2026, sono assoggettati, salvo espressa rinuncia scritta del prestatore di lavoro, a una imposta sostitutiva di quella sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali pari al 5 per cento.
La misura si applica con riferimento ai titolari di reddito di lavoro dipendente di importo non superiore a euro 28.000.
Flat tax al 15% per straordinari e festivi fino a 40 mila euro
Le norme della nuova Manovra cambiano anche la tassazione per alcuni capitoli del lavoro dipendente, introducendo flat tax (tassa piatta) per alcune fattispecie: detassazione di straordinari, festivi e lavoro notturno per tutto il 2026 per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40 mila euro.
Su queste voci («maggiorazioni e indennità» anche se si lavora nel riposo settimanale, o per le «indennità di turno») sarà applicata una flat tax al 15% che sostituisce non solo l’imposizione Irpef ma anche «addizionali regionali e comunali». La manovra prevede anche un tetto a massimo 1.500 euro per lo sconto sulle tasse di cui potrà godere ciascun lavoratore. Riguarda i dipendenti privati a eccezione delle strutture turistico-alberghiere per le quali è previsto un intervento ad hoc.
Sigarette più care, aumentano accise
La Manovra 2026 prevede una stangata per i fumatori. Per le sigarette, ad esempio, le accise passano dai circa 30 euro per 1.000 unità a 32 euro per il 2026, a 35,50 per il 2027 e a 38,50 per il 2028. Gli aumenti riguardano sia le accise sui tabacchi lavorati sia l’imposta di consumo «sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo».
Per gli affitti brevi l’aliquota sale per tutti a 26% (invece del 21%)
Sale al 26% la tassazione sugli affitti brevi, sia per i privati, sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici. La norma sopprime la riduzione – introdotta lo scorso anno – della cedolare secca al 21% per uno degli immobili: la cedolare secca resta quindi al 26%. Sale inoltre dal 21% al 26% l’aliquota per chi esercita attività di intermediazione immobiliare, nonché quelli che gestiscono portali telematici.
Arriva il fondo per il sostegno abitativo ai genitori separati
La manovra istituisce un Fondo con una dotazione di 20 milioni di euro l’anno a decorrere dal 2026 «al fine di garantire un sostegno abitativo ai genitori separati o divorziati non assegnatari dell’abitazione familiare di proprietà con figli a carico, fino al compimento dei 21 anni di età». Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, verranno poi definiti i criteri e le modalità per l’erogazione dei fondi.
Il taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% (con le simulazioni)
La seconda aliquota Irpef cala dal «35 per cento» al «33 per cento», come spiegato dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo il Consiglio dei ministri di venerdì scorso.
Per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a 200.000 euro, si legge ancora nel documento, «l’ammontare della detrazione dall’imposta lorda spettante in relazione ai seguenti oneri è diminuito di un importo pari a 440 euro». Ovvero, viene «sterilizzato» l’intervento di riduzione della seconda aliquota Irpef, il cui scopo è di tagliare le tasse al «ceto medio». Qui, le simulazioni del guadagno in busta paga con la riduzione dell’Irpef: tutti i numeri per classi di reddito.
Più risorse a Fondo per donne vittime violenza
La manovra assegna più risorse al Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza, che era stato istituito nel 2020. La dotazione del Fondo viene incrementata di 500 mila euro per l’anno 2026 e di 4 milioni di euro l’anno a decorrere dall’anno 2027.
Ci saranno 500 milioni per la carta Dedicata a te nel 2026 e 2027
La dotazione del fondo che sostiene la carta «Dedicata a te» per gli acquisti alimentari di prima necessità è incrementata di 500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027. Lo si legge nella prima bozza in circolazione della legge di bilancio approvata in Cdm.
Buoni pasto elettronici detassati fino 10 euro
Non concorrono a formare reddito i buoni pasto elettronici fino all’importo di 10 euro, in luogo dei precedenti 8. la misura potrebbe comportare un beneficio per i lavoratori dipendenti quantificabile al massimo in 500 euro all’anno, a seconda del reddito complessivo. Qui, l’approfondimento sui buoni pasto detassati.
Bonus mamme rafforzato: per le mamme lavoratrici fino a 60 euro al mese
Bonus mamme rafforzato: per le mamme lavoratrici dipendenti ed autonome con due figli e fino al mese del compimento del decimo anno da parte del secondo figlio, è riconosciuta dall’Inps, a domanda, una somma, non imponibile ai fini fiscali e contributivi, pari a 60 euro mensili (contro i 40 euro del 2025), per ogni mese o frazione di mese di vigenza del rapporto di lavoro o dell’attività di lavoro autonomo, da corrispondere alla madre lavoratrice titolare di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua.
Banche e assicurazioni: 11 miliardi contributo in tre anni
Revisione del contributo straordinario e affrancamento della riserva, incremento dell’aliquota Irap per gli enti creditizi e le imprese di assicurazione per quest’anno e per il prossimo biennio, sospensione della deduzione dei componenti negativi connessi alle Dta: si compone così, secondo quanto si legge nella bozza della legge di bilancio, l’intervento su banche e assicurazioni da cui il governo si attende 11 miliardi in 3 anni. L’aliquota dell’imposta sostitutiva per svincolare le riserve, si legge, è stabilita nella misura del 27,5% cento per l’affrancamento delle riserve esistenti al termine dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2025 e del 33 per cento per l’affrancamento delle riserve esistenti al termine dell’esercizio successivo. Inoltre, per quanto riguarda l’Irap, «per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 e i due successivi», le aliquote «sono incrementate di due punti percentuali. Nella determinazione dell’acconto dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2025 si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata applicando le disposizioni di cui al presente articolo». Come lo scorso anno, si interviene infine con un differimento dei crediti d’imposta.
Articolo in aggiornamento…
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19 ottobre 2025 ( modifica il 19 ottobre 2025 | 19:11)
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