Sabato in chiaroscuro per Hamilton: passo avanti netto, ma il bilanciamento non è ancora quello giusto
© APS
Lewis Hamilton ha aperto l’intervista con un riconoscimento chiaro al lavoro del team: “Sicuramente la vettura era diversa da ieri e meglio oggi – ha spiegato –. Il team ha fatto un ottimo lavoro e credo che si veda anche nei tempi che abbiamo realizzato“. Un bel segnale: rispetto a ieri, la sensazione è stata di progresso.
Assetto e sensazioni
Ma non tutto è oro quel che luccica. Hamilton non ha nascosto i limiti: “In termini di assetto la macchina aveva troppo sottosterzo, nel Q3 durante il primo tentativo avevo troppo sottosterzo“. Nelle qualifiche, dove contano millesimi, può fare la differenza tra prime file e seconda o terza.Quindi: sì al miglioramento, sì al team che ha spinto; ma la vettura non era ancora perfetta.
Non sono frustrato, ma… voglio essere davanti
Anche lo stato d’animo è importante: “Non sono frustrato, sono grato di essere nelle prime cinque posizioni“, ha detto Hamilton.
È una frase che tradisce equilibrio: da un lato la consapevolezza del buon lavoro svolto, dall’altro il fuoco sempre acceso di chi vuole di più. E infatti aggiunge: “Volevo andare avanti alla Mercedes per portare punti al team – i ragazzi in fabbrica meritano questo obiettivo“.
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