La Puglia è la terza regione in Italia per prevalenza di malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici), come colite ulcerosa e malattia di Crohn, che nel Paese interessano complessivamente oltre 250mila persone. Si tratta di patologie croniche complesse che colpiscono soprattutto i giovani sotto i 40 anni e gli over 60, con un impatto significativo sulla qualità della vita e la necessità di una gestione multidisciplinare.
In questo scenario, il Policlinico di Bari si conferma centro di eccellenza nazionale ed europeo per la diagnosi e la cura delle Mici. Con oltre 3mila pazienti seguiti e più di mille in trattamento con terapie biotecnologiche, il Centro di Gastroenterologia Universitaria diretto dalla prof.ssa Mariabeatrice Principi, è un punto di riferimento per la ricerca e la formazione di nuovi specialisti.
Proprio oggi e domani, la struttura barese ospita la Mici Academy, una due giorni di formazione dedicata ai giovani gastroenterologi provenienti da tutta la regione. L’iniziativa rientra in un progetto nazionale di aggiornamento che punta a rafforzare le competenze cliniche e diagnostiche attraverso esperienze pratiche, lezioni interattive e sessioni di confronto su casi clinici complessi.
Durante le attività, i medici potranno assistere a visite ambulatoriali, procedure endoscopiche e infusionali e all’utilizzo di tecnologie avanzate come l’ecografia intestinale e la colonscopia ad alta definizione, fondamentali per una diagnosi accurata e per il monitoraggio dell’evoluzione della malattia.
“Una diagnosi tempestiva e una presa in carico multidisciplinare sono aspetti chiave per garantire un trattamento appropriato e una buona qualità di vita per i pazienti che convivono con una malattia infiammatoria cronica dell’intestino”, spiega Mariabeatrice Principi, Direttrice della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Digerente, Università di Bari ‘Aldo Moro’ e responsabile del Centro. “Il valore dell’Academy sta nell’offrire ai giovani specialisti una visione a 360 gradi dell’attività quotidiana di una realtà che gestisce un’elevata casistica di pazienti, anche ad alta complessità. Nel nostro Centro seguiamo oltre 3mila pazienti, di cui più di mille in trattamento con terapie biotecnologiche, integrando competenze clinico-diagnostiche e terapeutiche, e avvalendoci di un supporto psicologico e nutrizionale per migliorare il benessere globale della persona”.
Oltre all’attività clinica, il Policlinico di Bari è anche polo europeo per gli studi sul rischio di cancro del colon-retto nei pazienti affetti da Mici di lunga durata. La ricerca consente di accedere a farmaci innovativi e di sperimentare nuovi protocolli terapeutici, con l’obiettivo di raggiungere la remissione profonda della malattia e ridurre le complicanze a lungo termine.
La Mici Academy, organizzata con il supporto di Celltrion Healthcare, rappresenta un modello di formazione qualificata e condivisa orientato al miglioramento della qualità delle cure. L’iniziativa è coordinata dalla prof.ssa Principi con la collaborazione delle dottoresse Antonella Contaldo, Paola Dell’Aquila, Ilaria Ditonno e Diletta Lavigna, delle nurse Teresa Sanità e Patrizia Poliseno, e di Valeria Suriano per la gestione dei dati clinici.
“Nel nostro Centro – aggiunge la prof.ssa Principi – lavorano fianco a fianco gastroenterologi, radiologi, chirurghi, infettivologi, reumatologi, dermatologi, oncologi, ginecologi, nutrizionisti e psicologi, oltre a infermieri dedicati. Questo approccio multidisciplinare è essenziale per garantire una presa in carico globale e favorire il benessere psicologico, aiutando i pazienti ad accettare la condizione di cronicità e a proseguire i propri progetti di vita. L’attività assistenziale va di pari passo con la ricerca clinica, che consente l’accesso a studi sperimentali con farmaci innovativi. Il Policlinico è inoltre polo di riferimento europeo per studi sul rischio di sviluppo di cancro del colon-retto nei pazienti con lunga storia di malattia”.
“Tutti elementi – conclude Principi – di estremo valore che arricchiranno il bagaglio di conoscenze e di esperienze dei discenti dell’Academy. La formazione è la chiave per garantire diagnosi precoci, percorsi terapeutici omogenei e un futuro migliore ai pazienti affetti da queste patologie croniche”.