Secondo i risultati preliminari diffusi dal Tribunale Supremo Elettorale dopo lo scrutinio del 97,53% dei voti, l’esponente del Partito Cristiano Democratico di orientamento centrista, ha ottenuto il 54,54% dei consensi, mentre l’ex presidente Jorge Quiroga (in carica dal 2001 al 2002), candidato dell’alleanza di destra Libertà e Democrazia, si è fermato al 45,46%. Paz entrerà ufficialmente in carica l’8 novembre
Il senatore Rodrigo Paz ha vinto il secondo turno delle elezioni presidenziali in Bolivia, secondo i risultati preliminari diffusi dal Tribunale Supremo Elettorale dopo lo scrutinio del 97,53% dei voti. Paz, esponente del Partito Cristiano Democratico di orientamento centrista, ha ottenuto il 54,54% dei consensi, mentre l’ex presidente Jorge Quiroga (in carica dal 2001 al 2002), candidato dell’alleanza di destra Libertà e Democrazia, si è fermato al 45,46%. Paz, che entrerà ufficialmente in carica l’8 novembre, ha promesso di “riaprire” il Paese al mondo e di garantire che la nazione sudamericana riacquisti la sua presenza internazionale. In un discorso alla nazione, ha espresso in particolare la sua gratitudine per il sostegno offerto dagli Stati Uniti, attraverso il vicesegretario di Stato, Christopher Landau, “per poter mantenere uno stretto rapporto con uno dei governi più importanti del mondo”.
Sindaco, deputato e senatore
Rodrigo Paz è diventato il terzo membro della sua famiglia allargata ad essere eletto presidente della Bolivia. 58 anni, figlio dell’ex presidente Jaime Paz Zamora, è nato in Spagna dove la sua famiglia era fuggita negli anni delle dittature militari e dove ha trascorso i suoi primi anni in esilio. Ma nell’albero genealogico può annoverare anche il prozio Victor Paz Estenssoro, quattro volte presidente di sinistra. Da quando è entrato in politica, Paz è stato sindaco, deputato e senatore di Tarija, un dipartimento ricco di petrolio e gas. Durante la campagna elettorale, il candidato del Partito Democratico Cristiano ha lavorato duramente per presentarsi come un uomo moderato, capace di creare consenso. Durante la campagna elettorale ha visitato centinaia di comuni di un Paese, la Bolivia, che conta 11,3 milioni di abitanti.Ad agosto era riuscito a ottenere il maggior numero di consensi al primo turno delle presidenziali. E, nel ballottaggio di domenica, ha ottenuto circa il 55% dei voti, battendo il rivale Jorge ‘Tuto’ Quiroga e interrompendo vent’anni di governo socialista.

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“Capitalismo per tutti”
“Non devo definire me stesso, ma piuttosto offrire al Paese un’alternativa”, ha risposto Paz in quando gli è stato chiesto di identificarsi ideologicamente. Il suo messaggio è stato quello di un “capitalismo per tutti, non solo per pochi”, con profondi tagli alla spesa e modifiche costituzionali per riportare gli investimenti stranieri tanto necessari. Nel suo programma, Paz propone una decentralizzazione economica attraverso la redistribuzione delle entrate fiscali a regioni e comuni, l’introduzione di un programma di prestiti agevolati e agevolazioni fiscali per sostenere le piccole e medie imprese. Sul piano estero, il neopresidente punta a rafforzare i legami internazionali della Bolivia, dando priorità al ripristino delle relazioni con gli Stati Uniti e allo sviluppo della cooperazione regionale nel Mercosur.

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