Per riscattarlo dal Brighton servono 40 milioni, al momento un’operazione insostenibile visto l’andamento dell’irlandese
Ventitré agosto: “Abbiamo trovato l’attaccante”. D’estate è più facile sognare e qualche miraggio aiuta a farlo. Dopo Roma-Bologna (e un precampionato da protagonista) in molti eravamo convinti che Evan Ferguson fosse proprio la punta ideale per Gasperini. L’altro segnale era arrivato una settimana dopo a Pisa con il bell’assist per Soulé. Nessun gol, è vero ma sembrava questione di giorni. E invece due mesi dopo l’irlandese è diventata la terza scelta per una maglia che da queste parti ha visto tanti bomber veri: da Pruzzo a Lukaku passando per Batistuta, Montella o Dzeko. Un’involuzione irritante perché arrivata quando era più facile spiccare il volo vista l’apatia di Dovbyk e l’infortunio di Dybala. Ma Evan non si è fatto trovare pronto, e non solo in zona gol. All’irlandese viene rimproverata una forma fisica diversa rispetto a quella che aveva ottenuto dopo la preparazione estiva. Qualche chilo di troppo e una “bontà” nel confronto con le difese italiane.
Questione di ambientamento? Forse, ma va ricordato che Ferguson non segna un gol con un club dal 24 ottobre scorso col Brighton. E che al West Ham ha fatto scena muta per sei mesi. Segnali preoccupanti per il 21enne che in molti dipingevano come il nuovo Alan Shearer. Gasperini non lo presenterà contro il Viktoria Plzen, in questo momento ritiene più probabile la rinascita di Dovbyk da cui almeno vede segnali di crescita a livello fisico. In più c’è da considerare che l’ucraino è un “patrimonio” della Roma e deve essere in qualche modo rivalutato. Ferguson invece è in prestito e difficilmente sarà riscattato per la cifra monstre chiesta dal Brighton: quasi 40 milioni. Se vuole recuperare terreno l’irlandese dovrà sudare molto e rimettersi in sesto anche da un punto di vista atletico. Ma a gennaio, con Zirkzee che spinge, nessuno scenario è da escludere.
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