L’iniziativa #IoLeggoTopolino fino al 2 novembre organizza diverse attività per ragazzi dai sei agli 11 anni. Ma l’obiettivo è ancora più ambizioso: incentivare la lettura sin dalla più tenera età.

Tapino, gaglioffo, taccagno: se conoscete questi termini probabilmente siete (o siete stati) lettori di Topolino. Rileggendo oggi il fumetto con un occhio da linguista ci si accorge infatti che il suo vocabolario non è affatto “per bambini”, ma un mix ricchissimo di neologismi, espressioni creative, arcaismi curiosi e onomatopee. Parola di Fondazione Treccani Cultura (sì proprio quella dell’enciclopedia) che ha analizzato le sceneggiature di diverse storie di Topolino, Pippo, Paperino & co nelle otto puntate del podcast Il vocabolario di Topolino. Per dimostrare che lungi dall’essere “solo un giornalino”, Topolino può diventare un valido strumento per avvicinare i più piccoli alla lettura, meglio ancora se condivisa con i loro adulti di riferimento.

Italiani popolo di (non) lettori

Secondo i dati dell’Osservatorio Kids dell’Associazione Italiana Editori, in Italia solo un bambino o adolescente ogni quattro legge più di sei libri all’anno, il 70% ne legge al massimo sei, mentre il restante 4% non legge affatto. Numeri che preannunciano quelli ancora più preoccupanti che riguardano i loro genitori: l’Italia si piazza infatti al terzultimo posto nella classifica europea dei lettori di libri, con solo il 35,4% di persone che hanno letto almeno un libro nel corso del 2024. Dati ancora più spaventosi se si considera che la lettura in tenera età, della narrativa come pure dei fumetti, è una delle cose che più assicura una scolarità medio alta e una posizione sociale medio-alta.

#IoLeggoTopolino al MUBA di Milano.

Come invertire la rotta? Riscoprendo il piacere della lettura lenta sin dalla più tenera età, anche attraverso i fumetti, che affiancando un’immagine “parlante” alle parole possono risultare più accessibili rispetto ai libri. E, incredibile ma vero, persino più interessanti degli schermi, che «possono pure avere più appeal con i loro suoni e colori, ma restano strumenti passivi», come spiega l’insegnante ed educatrice Francesca Valla (ve la ricordate in Sos Tata?), creatrice di una mini video guida alla lettura in supporto all’iniziativa #IoLeggoTopolino che fino al 2 novembre organizza diverse attività rivolta in particolare ai ragazzi dai sei agli 11 anni.

Non solo parole

La lettura non è però solo questione di imparare nuovi vocaboli – anche se sappiamo quanto la lingua influenzi il pensiero, e quindi quanto a un vocabolario complesso tendano a corrispondere pensieri complessi – ma anche un modo per guardare il mondo da un osservatorio speciale. «Topolino è anche uno strumento educativo che aiuta a comprendere il funzionamento della realtà» ha spiegato il direttore Alex Bertani. «È un modo per prendere il primo contatto con il mondo degli adulti: così la lettura diventa uno strumento per la conoscenza delle cose ma per far “assorbire” al bambino una particolare sensibilità nel guardare la società». Il fumetto, ancor più velocemente della letteratura, sa farsi infatti specchio dei temi più attuali, basti guardare come sono cambiate nel tempo le storie di Topolino, dove persino la tradizionalissima Nonna Papera ormai ha scoperto ormai le ricette vegane!

Ecco perché la lettura dovrebbe diventare una bella e sana abitudine, ma anche un’occasione per trascorrere tempo di qualità condiviso. Un rituale da praticare almeno una volta la settimana, per divertirsi, sognare, crescere insieme, ridere, costruire ricordi e riscoprire il valore dialogo come mezzo per risolvere i conflitti, anche in famiglia.

 

Info e approfondimenti: topolino.it/ioleggotopolino