Il Gran Premio del Messico del prossimo weekend si apre in salita per Carlos Sainz, costretto a scontare una penalità di cinque posizioni in griglia. Lo spagnolo è stato infatti ritenuto responsabile del contatto che, nelle prime fasi della gara precedente, ha fatto scivolare Andrea Kimi Antonelli in fondo al gruppo.
Il pilota della Williams ha mandato in testacoda il rivale quando i due si sono toccati alla curva 15 in seguito a un tentativo di sorpasso molto aggressivo da parte dello stesso Sainz. Mentre l’italiano è quantomeno riuscito a ripartire dopo essere finito nella ghiaia, risalendo poi fino al 13° posto, al contrario lo spagnolo è stato costretto al ritiro per i danni riportati alla sospensione sul lato dove è avvenuto l’impatto.
Valutando l’episodio, i commissari hanno considerato Sainz “prevalmentemente responsabile” per aver creato l’incidente e per questo hanno deciso di penalizzarlo. Tuttavia, poiché lo spagnolo si era già ritirato e non è stato possibile infliggergli una penalità in gara, i 10 secondi previsti sono stati convertiti in cinque posizioni di arretramento sulla griglia del prossimo appuntamento, il GP del Messico.
Carlos Sainz, Williams
Foto di: Zak Mauger / LAT Images via Getty Images
Dall’udienza è emerso che Sainz ha riconosciuto la natura aggressiva del suo attacco, ma ha anche sostenuto di essersi aspettato che Antonelli gli lasciasse maggiore spazio invece di chiudere con decisione la traiettoria. Secondo lo spagnolo, infatti, il pilota della Mercedes avrebbe dovuto prevedere il tentativo di sorpasso e comportarsi di conseguenza.
“Il pilota della vettura 55 [Sainz] ha sostenuto di aver pensato che il pilota della vettura 12 [Antonelli] gli avrebbe lasciato spazio in ingresso curva, ma la vettura 12 ha chiuso prima e la vettura 55 ha bloccato i freni quando è stato chiaro che la collisione era inevitabile. [Sainz] ha suggerito che il pilota della vettura 12 avrebbe dovuto prevedere un tentativo di sorpasso da parte della vettura 55 e lasciare spazio per evitare il contatto”, si legge nel documento con cui è stata confermata la penalità a Sainz.
Tuttavia, le linee guida in questi casi sono inequivocabili: per avere diritto di traiettoria, Sainz avrebbe dovuto affiancare la vettura di Antonelli almeno fino all’altezza dello specchietto non solo in ingresso, ma anche al punto di corda della curva. Ciò non è avvenuto, poiché lo spagnolo ha dovuto frenare bruscamente per evitare un contatto ormai inevitabile. Inoltre, sempre secondo le linee guida, un pilota in fase di sorpasso deve mantenere sempre il pieno controllo della monoposto, condizione difficile da rispettare nel momento in cui è arrivato al bloccaggio.
Andrea Kimi Antonelli, Mercedes
Foto di: Clive Mason / Getty Images
“In nessun momento prima del punto di corda l’asse anteriore della vettura 55 era affiancato o davanti allo specchietto della vettura 12” e quindi, “secondo le Linee Guida sugli Standard di Guida, la vettura 55 non aveva guadagnato il diritto a ricevere spazio in ingresso curva”, aggiunon i commissari.
Parlando dell’episodio dopo la gara, Antonelli ha spiegato che Sainz era arrivato troppo veloce e che l’incidente era sostanzialmente inevitabile, anche perché lo spagnolo non sarebbe riuscito realisticamente a chiudere la curva, finendo in sottosterzo e accompagnando fuori l’italiano: “Non credo che sarebbe riuscito a fare la curva comunque. “Ho cercato di evitare di andare sul punto di corda per lasciargli un po’ più di spazio, ma alla fine sono stato buttato fuori”.
Sainz aveva superato Oliver Bearman alla stessa curva in precedenza e ha spiegato che avrebbe voluto replicare la stessa manovra su Antonelli quando è avvenuto il contatto, considerando che è uno dei punti di sorpasso più ghiotti dell’intero tracciato: “Non è andata esattamente come con Bearman. In quel momento mi sentivo molto veloce, avevo un ottimo feeling con la macchina e pensavo fosse una buona occasione per tentare il sorpasso”.
“Sfortunatamente con Kimi non è andata allo stesso modo. Ho sentito che Kimi fosse molto più aggressivo di Bearman in difesa e nella fase di inserimento in curva, e questo mi ha un po’ spaventato, costringendomi a frenare forte per evitare il contatto. Alla fine non è servito, perché ho bloccato i freni e l’ho colpito, causando l’incidente. Ma dall’esterno sembra molto peggio di quanto non sia stato dall’interno dell’abitacolo”, ha raccontato lo spagnolo.
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