Il via libera conferma che le importazioni di gas russo saranno vietate a partire dal 1° gennaio 2026, mantenendo tuttavia un periodo di transizione per i contratti esistenti. In particolare, i contratti a breve termine conclusi prima del 17 giugno 2025 potranno proseguire fino al 17 giugno 2026, mentre quelli a lungo termine potranno durare fino al 1° gennaio 2028. Le modifiche ai contratti esistenti saranno consentite solo per scopi operativi strettamente definiti e non potranno comportare un aumento dei volumi, ad eccezione di alcune flessibilità specifiche per gli Stati membri senza sbocco sul mare interessati dai recenti cambiamenti nelle rotte di approvvigionamento.
Rispetto alla proposta della Commissione, il Consiglio ha semplificato gli obblighi doganali stabilendo requisiti e procedure di documentazione meno onerosi per le importazioni di gas non russo. In tali casi, prima che il gas entri nel territorio doganale dell’Ue, devono essere fornite alle autorità competenti solo alcune informazioni, mentre per le importazioni di gas dalla Russia durante la fase transitoria sono richieste ulteriori informazioni (tra cui la data e la durata del contratto di fornitura, i quantitativi contrattati ed eventuali modifiche al contratto).
Zelensky a Washington incontra il Ministro dell’Energia statunitense Chris Wright
Zelensky: siamo vicini a una possibile fine della guerra
“Siamo vicini a una possibile fine della guerra. Ve lo dico con certezza. Questo non significa che finirà sicuramente, ma il presidente Trump ha ottenuto molto in Medio Oriente e, su questa scia, vuole porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina”. È quanto ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando ai giornalisti, come riporta Rbc-Ucraina. “Stiamo adottando alcune misure in questo senso, come i Tomahawk, ecc., e si tratta di misure nuove che mettono davvero sotto pressione la Russia”, ha sottolineato Zelensky. Secondo quanto riferisce Politico, il leader ucraino dovrebbe partecipare a un incontro di alto livello con i leader europei a Bruxelles entro la fine di questa settimana, dopo il suo vertice con l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca.
Trump: “Io e Putin non abbiamo parlato del Donetsk”
Intanto prosegue la marcia di avvicinamento all’incontro tra Trump e Putin. Zelensky si è detto pronto a partecipare all’incontro, se invitato. “Se vengo invitato a Budapest, se si tratta di un invito in un formato in cui ci incontriamo a tre, o come viene chiamato, diplomazia itinerante, il presidente Trump incontra Putin e il presidente Trump incontra me, in un formato o nell’altro, ci metteremo d’accordo”, ha spiegato Zelensky ai giornalisti. Cautamente ottimista anche il Cremlino, che ha espresso la speranza che il futuro incontro in Ungheria tra i presidenti russo e americano possa, secondo il portavoce russo Dmitry Peskov, “fare avanzare un accordo pacifico sull’Ucraina”, con l’obiettivo di “compiere progressi verso un’intesa di pace”. Peskov ha aggiunto che Mosca intende utilizzare la riunione anche “per discutere delle relazioni bilaterali con Washington”, ricordando che “le discussioni con gli americani su un accordo in Ucraina continuano”.
Zelensky comunque non crede che Budapest sia la sede migliore per tenere colloqui di pace sul conflitto russo-ucraino, anche perchè non crede che il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, possa fare qualcosa di positivo per gli ucraini. “Non credo che Budapest sia la sede migliore per questo incontro”, ha detto Zelensky, facendo riferimento all’annunciato bilaterale Trump-Putin. “Certo, se può portare la pace, non importa in quale Paese si terrà”, ha aggiunto il leader ucraino, parlando alla stampa dopo la sua visita a Washington. Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Interfax Ukraine, Zelensky ha ricordato che ci sono “diverse opzioni valide” come sedi dell’incontro, tra cui Svizzera, Austria, Vaticano, Arabia Saudita, Qatar e Turchia. Per poi rimarcare: “Stiamo parlando di pace in Ucraina, non di elezioni in Ungheria. Non credo che il primo ministro, che sta bloccando l’Ucraina ovunque, possa fare qualcosa di positivo per gli ucraini o almeno qualcosa di equilibrato”.