Alla Festa del Cinema l’attore turco sfila accanto alla compagna, tra l’anteprima della nuova serie e un red carpet ad alto tasso di complicità

Tra gli eventi più attesi della Festa del cinema di Roma c’è l’anteprima di Sandokan, la nuova grande produzione internazionale diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo con protagonista Can Yaman. Volto turco amatissimo dal pubblico italiano, l’attore 36enne veste i panni della leggendaria «Tigre della Malesia», accanto ad Alessandro Preziosi nel ruolo dell’inseparabile Yanez de Gomera. La serie, prodotta da Lux Vide per Rai Fiction e Fremantle, andrà in onda su Rai1 dal 1° dicembre e successivamente approderà su Disney+. – foto | video

Sandokan, tutto quello che sappiamo sulla serie evento con Can Yaman – leggi

DENTRO LA SERIE EVENTO – Ispirata all’universo di Salgari, questa versione di Sandokan aggiorna il mito rendendolo una specie di Robin Hood: il protagonista infatti attraversa una trasformazione profonda, da ribelle che combatte le ingiustizie a uomo alla ricerca del vero significato della libertà. «Pensavo che le scene più difficili da girare sarebbero state quelle fisiche, ma alla fine le più impegnative sono state quelle emotive», ha raccontato Can Yaman. «Mi ero allenato tantissimo sul piano fisico, ma i registi mi hanno fatto capire che serviva una preparazione anche interiore, per accompagnare tutte le trasformazioni di Sandokan. Le scene emotive, alla fine, sono state le più pesanti di tutte».

Il nostro speciale dedicato alla Festa del cinema di Roma

L’AMORE TRIONFA SUL RED CARPET – Ma sul tappeto rosso romano, l’attenzione non era solo per la serie. Al fianco di Yaman, la sua «perla di Labuan» nella vita reale: la compagna Sara Bluma. Sul red carpet, lui la prende per mano, la guida davanti ai fotografi, la cinge con un gesto protettivo. Lei, deejay 31enne, veste un abito di pelle aderente color cioccolato; lui un completo ampio con la camicia aperta sul petto scolpito. A Oggi, qualche settimana fa, Yaman aveva dichiarato: «Sono innamorato e le chiederò la mano».

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