La Buchmesse chiude i battenti, invasa dal pubblico. Si sbaracca, con dati di affluenza in crescita: 118 mila visitatori professionali e 120 mila visitatori privati. Anche quest’anno i bestseller sono stati protagonisti. Star indiscussa Giulia Enders, che vive proprio a Francoforte. A dieci anni dal clamoroso successo de L’intestino felice, la gastroenterologa trentacinquenne ha portato in fiera il nuovo libro Organisch (editore Ullstein). In Italia sarà pubblicato con il titolo Il linguaggio degli organi, sempre da Sonzogno il 28 ottobre. Già venduto in 31 paesi, la scommessa è replicare l’incredibile performance del primo: otto milioni di copie vendute nel mondo.
È vero che tutto è cominciato con la sua partecipazione allo Science Slam di Friburgo?
«Ero una studentessa ventiduenne, qualcuno ha registrato il mio intervento e lo ha caricato su YouTube. Era il 2012. Un agente letterario l’ha visto e mi ha chiesto se volevo scrivere un libro».
Jonathan Galassi: “Attenti l’Ia è una ladra di libri ma non ha talento”
dalla nostra inviata Raffaella De Santis
17 Ottobre 2025
Ora allarga il suo approccio olistico agli altri organi. Sembra un mix di sapere occidentale e orientale.
«Guardo allo yoga ma anche alla sapienza di varie culture indigene. Nessuno vieta alla medicina moderna di integrare altre tradizioni. Il mio background familiare mi ha spinta in questa direzione: mia madre è più esoterica, mio padre decisamente scientista».
Ressa: “Se i giornalisti diventano un bersaglio la democrazia muore”
dalla nostra inviata Raffaella De Santis
18 Ottobre 2025
Non può risultare dannosa anche l’eccessiva fiducia nel potere della mente?
«Mi piace chiamarlo smart body feeling, un sentire intelligente del corpo: non isterico, non spaventato. Pensiamo sempre di dover funzionare come macchine perfette, mentre la cosa più importante è imparare a cooperare con il nostro corpo».
Si interessa anche alle neuroscienze?
«È iniziato tutto con il primo libro, quando ho scritto dell’asse intestino-cervello, di come l’intestino influenzi le emozioni, la depressione o la resilienza. I miei numi sono Lisa Feldman Barrett e Antonio Damasio».
Come spiega il suo enorme successo?
«Viviamo in un’epoca di digitalizzazione e intelligenza artificiale, ma ci manca il contatto con il mondo interiore. Ho allora pensato un contrappeso: più conoscenza di sé».
L’intelligenza artificiale nel campo medico può essere però molto utile.
«È uno strumento meraviglioso ma è ridicolo pensare che possa sostituire l’essere umano. Le emozioni, l’amore, l’empatia non sono duplicabili».
Mistero Krasznahorkai. Caccia al Nobel sparito
dalla nostra inviata Raffaella De Santis
15 Ottobre 2025
Il benessere è il nuovo mito performativo dei nostri giorni?
«Non si tratta di ottimizzarsi, né di considerarsi macchine che devono funzionare a ogni costo, ma di essere gentili con sé stessi. Come accade in una relazione lunga, dove è più importante capire l’altro che essere sempre innamorati».
Il libro
Il linguaggio degli organi di Giulia Enders (Sonzogno, illustrazioni di Jill Enders, traduzione dal tedesco di Valeria Raimondi, pagg. 304, euro 18,90)
