di
Fausta Chiesa
La presidente della Commissione Ue: nel regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni stiamo valutando il ruolo dei biocarburanti avanzati. Anticipata a fine anno la revisione sulla scadenza del 2035
Bruxelles apre per la prima volta in modo esplicito ai biocarburanti (anche se “avanzati”) per le auto. «Nella preparazione della revisione» del regolamento sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni – ha scritto Ursula von der Leyen nella lettera ai leader dei 27 Paesi in vista del Consiglio europeo di Bruxelles di giovedì, focalizzato soprattutto sul tema della competitività economica e della transizione verde – «stiamo valutando il ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni nella transizione verso un trasporto su strada a zero emissioni oltre il 2030, come gli e-fuel – per i quali mi sono già impegnata nelle linee guida – e i biocarburanti avanzati». La presidente della Commissione Europea ha precisato anche di voler «restare fedele al principio di neutralità tecnologica ed efficienza dei costi».
L’anticipo del riesame della normativa
L’altra notizia emersa dalla lettera è l’anticipo la revisione del regolamento sulle norme sulle emissioni di CO2 che prevede lo stop all’immatricolazione di nuove auto con motore endotermico – quindi a benzina, diesel, ibride e Gpl – nel 2035. La revisione (per la quale è ora in corso una “valutazione d’impatto”) era attesa entro l’anno prossimo e la scadenza è stata anticipata di un anno. «Entro la fine dell’anno – ha annunciato la presidente della Commissione – presenteremo un ‘Industrial Accelerator Act’ per i settori strategici chiave, con particolare attenzione alle industrie ad alta intensità energetica e alle tecnologie pulite. Questo è il momento di dare un chiaro segnale politico per orientare gli investimenti e l’innovazione verso i settori in cui siamo o possiamo diventare leader mondiali, e per garantire che gli altri settori rimangano saldamente ancorati al nostro continente».
Il confronto
Dopo mesi di confronto con gli ‘stakeholder’ e di pressioni da parte dell’industria, gli Stati membri e le forze politiche di centrodestra al Parlamento europeo di anticipare entro la fine di quest’anno (invece che nel 2026), si apre una breccia. Appare sempre più probabile che la revisione possa condurre entro la fine dell’anno a rivedere l’obiettivo 2035, prevedendo la possibilità che continuino a essere immesse sul mercato anche auto ibride alimentate con carburanti a basse emissioni, e non solo veicoli elettrici. Una richiesta avanzxata anche dall’Italia e che il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sosterrà anche alla Cop30 che si terrà in Brasile a metà novembre.
Le bioraffinerie Eni
«Nel settore dei bio fuel – ha dichiarato Luca Squeri, responsabile del dipartimento Energia di Forza Italia – l’Italia è già molto avanti, potendo contare su bio-raffinerie già esistenti e su una rete di distribuzione capillare. La convinzione di puntare tutto sull’elettrico per realizzare la transizione energetica sconfina nella mera illusione. E’ necessario un percorso graduale, basato sul principio di neutralità tecnologica, sostenibile economicamente e compatibile con la sopravvivenza del tessuto produttivo». Eni in Italia ha già attive bioraffinerie a Gela (Caltanissetta), Venezia, entro il 2026 anche Livorno e a bio sarà riconvertita anche Sannazzaro de’ Burgondi (Pavia).
Neutralità tecnologica
«È un segnale importante – ha dichiarato Gianni Murano, presidente Unem -. Abbiamo ripetutamente chiesto, con gli altri attori della filiera, di anticipare il riesame perché non si può più perdere tempo. Lo abbiamo ribadito nel contributo alla consultazione UE dove abbiamo rimarcato come il regolamento nella sua attuale formulazione limiti fortemente il potenziale di sviluppo di tutte le tecnologie che possono concorrere alla decarbonizzazione dei trasporti. Veicoli alimentati da carburanti a basse e zero emissioni di CO₂, come i biocarburanti, potranno contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO₂ . Spero solo che non sia l’ennesimo annuncio a cui non seguono poi fatti concreti».
«Lo attendevamo da tempo – osserva il presidente di Assogasliquidi-Federchimica Matteo Cimenti – e lo avevamo ribadito in assemblea e in ogni contesto pubblico. Una volta affermato il principio della neutralità tecnologica non si poteva ignorare l’esistenza dei biocarburanti e delle altre soluzioni di carburanti rinnovabili – tra cui rientrano a pieno titolo il bioGPL, DME rinnovabile ed il bioGNL – che sono tecnologie già pronte e possono dare una grande spinta alla transizione energetica e contribuire in modo rilevante al raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni. In Italia, in particolare siamo leader nei settori dei gas liquefatti ed esportiamo in tutto il mondo».
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20 ottobre 2025 ( modifica il 20 ottobre 2025 | 18:04)
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