Da dove si comincia per delineare una fenomenologia di Anna, tra i personaggi più enigmatici, almeno per gli over 30, del pop italiano di questi anni? Sicuramente dai numeri, che rendono bene la grandezza del fenomeno stesso, della sua diffusione e dell’impatto sulla discografia italiana: oltre 7,5 miliardi e mezzo di stream sulle piattaforme grazie a hit come Vetri neri, 30°C, Everyday, Cookies N’ Cream, Tt le girlz (si legge “tutte le girls”), Gasolina e Drippin’ in Milano; quattro milioni di copie vendute; 42 Dischi di platino vinti; 3,1 milioni di follower e 82,2 milioni di “mi piace” su TikTok, dove le sue canzoni vengono utilizzate in centinaia di migliaia di video con i relativi balletti. L’ultimo singolo di Anna Pepe, questo il nome completo della 21enne rapper di La Spezia, Désolée, per la quinta settimana guida la classifica Fimi/Gfk dei singoli più ascoltati e scaricati in Italia: da quando è uscita, lo scorso 12 giugno, la canzone ha già totalizzato oltre 20 milioni di stream solo su Spotify.
LA LEONESSA «Non c’è nessuno che può domare una leonessa», canta lei in un verso del pezzo, mentre nel video si diverte in una casa con tre amiche tra trucchi, peluche e profumi. La canzone è dedicata a un ragazzo che le ha mancato di rispetto: «Vuoi fare il loco, ma io sono più loca di te», lo avvisa Anna, prima di dargli del «bebè». In una scena machista e sessista come quella del rap italiano, Anna Pepe è andata a ricoprire un vuoto. Era il 2020 quando proprio su TikTok spopolò quella Bando che la rapper, all’epoca sedicenne, cresciuta tra i vinili del padre appassionato di musica e tra le opere della madre scultrice, scrisse su una base presa da YouTube: quella di V.I.P. del produttore francese Soulker. Il pezzo nacque per gioco, poi però le sfuggì di mano. All’epoca in pochi erano disposti a prendere sul serio quella ragazzina che rappava «ba-ba-bando / sopra il booster», utilizzando parole che ai boomer suonavano come aramaico antico.
Per la cronaca: “bando” è un termine gergale americano derivante da “abandoned house”, le casa disabitate di periferia dove si smercia droga (anche detta “trap house”); il “Booster” è, invece, uno scooter di piccola cilindrata. «Dico cose che non hanno molto senso», disse lei all’epoca, mostrando un po’ di imbarazzo. Il rispetto se l’è conquistato ribaltando i ruoli, parlando di potere, soldi e sesso ma dal punto di vista femminile, trattando gli uomini come oggetti: basti ascoltare canzoni come Bikini («Lui fa il gangsta sopra i social / ma dal vivo è un uomo debole»), Tonight («Pronto, baby? Dimmi, sto impegnata»), Miss Impossible («Una baddie non vuole un amore tossico»).
«Il rap è una scena di maschi, da sempre. Per una ragazza c’è una montagna da scalare: c’è stata anche per me», ha detto lei in un’intervista a Vanity Fair. Le femministe l’accusano però di femminismo di facciata, di usare la propria immagine sessualizzata (nei video mostra spesso il corpo), di non essere solidale con le altre esponenti della scena. In effetti nell’album d’esordio Vera Baddie, dove “baddie” sta per “cattiva ragazza”, uscito l’anno scorso, duetta solo con colleghi uomini, da Guè a Tony Effe, da Lazza a Sfera Ebbasta: «Le altre? Forse non si sono buttate abbastanza. Magari hanno avuto paura». I PRIMATI Del disco fa parte anche quella 30°C («a-abbronzatissima e bellissima», avete presente, no?) che già l’anno scorso la incoronò reginetta dell’estate. Arrivato al quarto Disco di platino pari a 200 mila copie vendute, l’album – 9 settimane consecutive in vetta alla classifica: in Italia una donna non ci riusciva dal 2008 – è stato il terzo più venduto del 2024 in Italia. Nel frattempo Anna è diventata l’artista donna con il maggior numero di singoli – Bando, Cookies N’ Cream, Everyday, 30°C e Désolée – finiti al primo posto della classifica Fimi/Gfk in questo decennio.
Il tour nei palasport che partirà il 16 novembre da Mantova – e passerà a Roma il 2 dicembre – è praticamente tutto sold out, con oltre 90 mila biglietti venduti. «Quella che prima era una sfigata adesso fa sfilata, adesso è una vera bad». Lo dice lei in Tt le Girlz. Mica avrete da ridire, no?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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